“Da Le Corbusier allo chalet” …

Pietro Pagliardini commented on CARMASSI ROMANO? …

“Ma ctonia, concedimi il beneficio di non considerarmi così ignorante da avere bisogno di una lezione sulla differenza tra una struttura a muratura portante e una puntuale! Il mio assimilare il muro a sacco con la strutta in c.a. rivestita si riferiva, spero chiaramente, al fatto che per l’uso che ne fa Carmassi è sostanzialmente indifferente. E l’immagine che il professore ha messo in testa al mio commento, cioè le case popolari di Pisa te lo dimostra. Guarda quel disegno e dimmi se non ho ragione. Che cos’è: un edificio con telaio in c.a. e rivestimento in mattoni. Punto. Tu lo giustifichi come un atteggiamento flessibile, e va bene (io lo giustifico come impossibilità o meglio irrazionalità nel fare civili abitazioni con muri a sacco), ma questo dimostra solo che è difficile trovare una coerenza tra il sistema strutturale e la tipologia e quindi quando Carmassi fa un muro a sacco (con il cls!!!!) compie solo un’operazione d’immagine al pari di quelle che tu tanto deprechi, un’operazione stilistica priva di alcun significato tipologico, dato che la stessa immagine del muro a sacco la ottiene anche…..con il telaio in c.a., facendo banalmente un muro a cassetta di spessore maggiore. Quella parete esterna simula un muro portante. Simula, e aggiungo che per me va bene.
Quanto al preferire la muratura portante, sono con te, naturalmente quando è possibile. E’ decisamente più facile la costruzione, più adatta a piccole imprese, sismicamente in regola, fino a tre piani, ma purtroppo presenta diversi problemi normativi non risolti: i muri esterni, per legge nazionale, non costituiscono volume del tutto, ma quelli interni, di spina e trasversali, che sono ovviamente necessari, purtroppo sì, e nessuno butta via volume, o superficie. Quindi per adesso, se non facciamo cambiare le norme, considerando superficie (e volume) solo quella al netto dei muri portanti, non è che sia una tecnica incentivante, anzi è proprio scoraggiante. Per le case singole invece ci si può fare.
Sul legno, mi dispiace, ma usalo te. Non sto a ripetere che non siamo nelle Alpi e che la lobby bolzanina, cioè tedesca, mi ha rotto veramente le scatole. Adesso, purtroppo, qualche cliente lo chiede, e così c’è la legge del contrappasso: da Le Corbusier allo chalet. Lo senti che anche i nomi non suonano italiano?

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