“E’ passeggiando per via Ardigò ad Alessandria che può capitarti di
maledire il giorno in cui hai pensato che l’architettura fosse utile.”
FC
“E’ passeggiando per via Ardigò ad Alessandria che può capitarti di
maledire il giorno in cui hai pensato che l’architettura fosse utile.”
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Nessun Dio può salvarci perchè ” se Dio c’è, è cattivo “. E poi è assenteista.
Ritrascrivo male alzek (mi perdonerà spero) che ha postato nel blog nella realtà parallela a questa:
sarebbe troppo chiedere all’ architetto anni ’60 o anni ’90 di non sentirsi un creatore, ma soltanto costruire cose autentiche?
ma sì… è troppo probabilmente…
All’imbarazzante domanda di alzeK, cui va dato atto di essere semplice, diretto ed efficace come raramente accade, si potrebbe rispondere che tutti copiano. Tutti hanno copiato: sempre. Nessuno ha mai inventato nulla; nella migliore delle ipotesi s’aggiunto qualche cosina, poco…un granello di sabbia sulla spiaggia, a ciò che si sa. Ma è ma già tanto e spesso i risultati sono incalcolabili .
Solo che alcuni hanno a disposizione vaste biblioteche di cui, forse, non conoscono tutti i volumi; altri devono arrangiarsi con pochi, incerti, simboli lasciati in eredità da ineffabili “maestri”.
All’interno vi sono le stesse cose, stanze, cucine, disimpegni o corridoi, scale e gradini, vi sono finestre porte, pavimenti e soffitti. Cose normali, di tutti i giorni; anche il valore economico, forse, è lo stesso.
F.C. di fronte a tanta, sospetta, equivalenza di intenzioni e risultati, invoca, non solo ironicamente … immagino, la divinità.
Ma ciò indurrebbe a postulare una discreta, percettibile, confusione nella mente divina.
Forse è più corretto affermare che Dio s’interessa così poco delle divergenze architettoniche da non distinguere affatto tra questo e quello. Non è affar suo.
Tocca agli uomini.
Saluto