Repubblica — 01 giugno 2010 pagina 1 sezione: ROMA
“CARO direttore, il MAXXI è bello e basta! Ora, finalmente, Roma ha una strumento straordinario per competere, anche sul terreno del contemporaneo, con le altre capitali mondiali, uno strumento forte, prestigioso, imponente, userei anche il termine spettacolare se questo non si trascinasse dietro un’ ombra ambigua di significati più effimeri e scadenti. Dunque, il MAXXI è un bellissimo museo, uno spazio che per impattoe coinvolgimento saprà catturare anche un pubblico meno sofisticato. UN GRANDE museo che, proprio con il suo corpo elegante, saprà conquistare nuovi sguardi e nuove sensibilità dando all’ opera d’ arte contemporanea quella cornice di autorevolezza e prestigio che forse lei stessa non vuole e non cerca ma che contribuisce a renderla centrale alla nostra vitae al nostro futuro. Dopo la festa e la gioia iniziale ci sarà il tempo per valutare se effettivamente un progetto disegnato oltre dieci anni fa non risulti un po’ invecchiato; ci sarà il tempo per sottolineare come i vincoli imposti dall’ architettura determinano scelte non facilissime; ci sarà il tempo per storcere il naso sullo squilibrio fra spazio espositivo e quello di servizio; ci sarà anche il tempo per sottolineare l’ orrore di quei piccoli ‘ tabernacoli’ aggettanti sulle pareti per ‘ contenere’ le opere; ci sarà infine il tempo per suggerire una maggiore attenzione nella scrittura delle didascalie. Ora, però, è il tempo di riunire tutta la comunità artistica italiana a rallegrarsi e sostenere questo incredibile sforzo che prende vita dopo indicibili doglie, che raggiunge il traguardo lasciandosi alle spalle governi e ministri, che apre i battenti ad un pubblico ancora scetticoe in parte sfiduciato. Il MAXXI è bello e basta! Ottimi rapporti volumetrici, sorprendenti inquadrature, interessanti soluzioni tecniche nell’ uso dei materiali, buona la luce e non troppo evidenti i disturbi ottici. Un grande museo per una grande capitale. Eventualmente, permane un po’ di curiosità sulla struttura scientifica e organizzativa che sulla carta può ancora apparire fragile ma sulla quale decidono i programmi non il museo, anche per questo ci sarà tempo, ora possiamo solo dire il MAXXI è bello e basta. l’ autore è direttore della Gam la galleria civica d’ arte moderna di Torino.” – DANILO ECCHER
Caro Danilo … forse vuoi tornare a Roma? …
dopo il MACRO … anche il MAXXI? …




” ci vorrà tempo per capire…” ti ci vorrà tempo a te per capire che non hai capito un eccher(!)
(stattene a torino va..)
Il problema, purtroppo, non è il buon adulatore Eccher: è più vasto … coingolge tutta la gestione dell’arte contemporanea in Italia e non solo. Galleristi, direttori di musei e tanti, tanti, artisti contemporanei non sanno neanchè di cosa parlano, di cosa si occupano, qual è lo specifico del loro mestiere; imperversa l’ignoranza e la disattenzione. L’unico interesse comune è un giro di danari infinito …. Stupidi noi che pensavamo di apprendere il mestiere!!!!!
Caro Eccher, dici che il Maxxi è “Un grande museo per una grande capitale”? Mi ricorda tanto la pubblicità che diceva: “per una parete grande ci vuole un pennello grande”. Ma che tristezza….
Ma il concetto di bellezza non era stato abbondantemente destrutturato e superato…? A tempi alterni…? Forse bello è il mucchio di soldi nel quale simili topolini, topoloni e pantegane varie vivono come nel formaggio, ciascuno rosicchiando quel che può secondo le entrature?
Dieci anni, il progetto… un po’ invecchiato diche Eccher… Tremo al pensiero delle conclusioni… progettisti arrotate le matite…