“Galassi? Sono Sergio 43” …

GIANCARLO GALASSIsergio 43 commented on: GIANCARLO ADDIO …

G.G. lo studente dal quale ho imparato di più …

“Come l’ho conosciuto? Da una locandina su Archiwatch avevo saputo di una conferenza su Gianfranco Caniggia condotta da un “Giancarlo Galassi”. Andai ad assistere alla sua lezione in Facoltà dove non capitavo da anni e anni. Lo vidi un po’ da lontano, lui sulla cattedra in Aula Magna. La lezione sugli “ometti”. Bellissima. Quando su Archiwatch lessi il suo nome per un articolo lo ricollegai al ragazzo sulla cattedra. Sempre da una locandina su AW vengo a sapere di una lezione sul mio ex professore Saverio Muratori. Anche questa volta non potevo mancare. Alla cattedra questa volta c’era Franco Purini e altri. Mi sembra di riconoscere Giancarlo dall’altra parte dell’Aula. Finisce la lezione, usciamo, mi fermo a mi guardo intorno, i corridoi…e il bagno della mia giovinezza. Vado verso lo scalone per uscire e lo rivedo davanti al finestrone mentre parla con un collega. Oramai tutto della Facoltà dopo tanto tempo mi intimidiva un po’, mi sentivo un estraneo. Mi faccio un po’ forza e, cercando di fare lo spiritoso, interrompo la loro conversazione: “Galassi? Sono Sergio 43”. Mi sorprende, invece di una certa freddezza per un estraneo, la piacevole sorpresa sul suo volto di ricollegare a sua volta delle righe strampalate a un volto. Mi presenta Ruggero lenci che gli sta dedicando un suo testo. Ma Giancarlo è troppo divertito per questo incontro e prega Lenci di farci una foto insieme. E’ la foto che ci vede tutti e due sorridenti in una vecchia mesata di AW. La recupero e sembriamo ancora due divertiti ragazzini. Ci rivediamo ai funerali di Paolo Marconi ai SS. Luca e Martino. Usciamo e, oramai in confidenza, cominciamo a parlare di noi stessi. Mi dice con sorridente e sorprendente coraggio quello che ha. Colpito da tanta semplice noncuranza gli racconto del mio acciacco e dei miei by pass. Ne parliamo come fossero cose che non ci riguardano direttamente. Ci salutiamo certi che ci sarebbero state altre occasioni di incontrarci. Invece passa un po’ di tempo. Lo leggo con simpatia su AW. Un giorno parlo del mio Casilino 23 e lui, che già ne conosce la struttura, me ne parla con curiosità. Io sto a casa da un paio di mesi perchè ho passato un bruttissimo periodo a causa di un errore in sala chirurgica e lo invito a venirmi a trovare per fargli vedere anche il taglio dell’appartamento. Lui se lo studia per bene, lo apprezza e ne riparla su AW. Qualche tempo dopo, durante una passeggiata nel mio quartiere ne faccio delle foto. Con una e-mail le mando a lui privatamente con delle mie considerazioni. Invece ritrovo quella e-mail su AW. Quando lo chiamo per dirgli che mi ha fatto un scherzo, ne ride allegramente. Lo chiamo al telefono cinque giorni fa , il 14 scorso. Su AW è apparso il montaggio di una vecchia raffigurazione del Porto di Ripetta accanto al Mausoleo di Augusto circondata dalle acque dell’ultimo temporale. Ci salutiamo e lui per primo mi chiede come sto: Io bene. E tu?. Con la solita semplicità mi fa capire così così. Lasciamo cadere l’argomento e vengo al punto. Sa come posso avere una copia della foto perchè mia figlia ne è interessata? Mi da la dritta giusta. Parliamo un po’ della situazione professionale e lo sento stranamente amareggiato, lui sempre così ponderato. Ci salutiamo. Sull’argomento Augusteo allagato ne parliamo ancora, scherzando sul tema, con Manuela Marchesi il giorno dopo, il 15 successivo.
Questa mattna, 19 febbraio, sono alla Villa di Massenzio per il mio turno di Volontario del Touring Club. Tutto il complesso della Villa, Stadio, Palazzo e Mausoleo compreso, dovrebbe essere aperto e inaugurato il prossimo 11 marzo. Vengono dei tecnici per un sopralluogo, entriamo nel Mausoleo e le troviamo allagato da un metro e mezzo d’acqua. La situazione è impressionante ma allo stesso tempo suggestiva. Mi ricorda la cripta di una basilica di Ravenna, colma d’acqua e dove nuotano i pesci. Ne scatto una foto e mi riprometto, appena scaricata, di spedirgliela. Troppo forte, mi dico, Un mausoleo allagato a me e un mausoleo allagato a te……Apro AW per la mia visita serale, per scrivere qualche sciocchezza e mi scoppia in faccia questa bomba! il suo volto che mai ha messo in evidenza la sua malattia è lì, bello, sereno e signorile.
Ieri sono stato al funerale di un’altra cara persona, di un’età molto maggiore, l’attore Toni Ucci, un nome che dice ancora qualcosa a quelli della mia generazione. Commozione, il sacerdote dice le poche, necessarie parole di conforto, poi si invita l’amico più caro del defunto a ricordarlo e mi preparo di nuovo alle solite parole sempre dette in queste occasioni. Invece l’amico, un altro attore dei miei tempi, Elio Pandolfi, estra un foglio e ci legge la lettera di Sant’Agostino d’Ippona sulla morte. ” La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte….Quello che eravamo prima lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare….Continua a ridere di quello che ci faceva ridere….La nostra vita…è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza….”. Tremo pensando al dolore della sua famiglia per ciò che ha perso. Come amico so che, come diceva Sant’Agostino, Giancarlo non è lontano, è dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.”

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