ARCHITETTURA BUONA COME IL PANE n.7: KIKO ARGUELLO 3 …

ArchitetturaBuonaComeIlPane07_01-L’ARCHITETTURA INVISIBILE AGLI OCCHI

Confesso che gestire questo forno comincia a essere un peso. Mi ero illuso che si potesse fare il  panettiere per divertimento. La fatica non è nel fastidio che suscita in molti che seguono AW (anche se non aiuta – ma chi me lo fa fare di replicare a chiunque ha un tiramento), ma per il tritacarne emotivo a cui mi costringo ogni volta. Inseguire e raccontare quello che di un’architettura per qualche momento, sulle prime, mi incanta, non mi lascia indifferente. Velocemente! Non importano i refusi. Prima che a uno sguardo appena troppo prolungato, ciò che è meraviglia si dissolva, come sempre, in assuefatta normalità. Cercare di capire cosa si accende  dentro e mantenere accesa la candela (come Oleg Yankovsky  a Bagno Vignoni) fino alla volta successiva quando quelle stesse cose, che restano ad aspettarci sempre uguali, appariranno di nuovo meravigliose alla luce di una nuova consapevolezza e di un rinnovato discernimento. Così una chiesa armena moderna che avevo guardato con una certa ripugnanza un annetto fa, adesso, quello stesso suo gelido stagliarsi contro uno smisurato mondo WWW per cui non è stata disegnata ma che la circonda oggi, mi pare sempre gelido ma meraviglioso e vero.ArchitetturaBuonaComeIlPane07_02Il primo edificio chiesa, la prima fase di una basilica pagana, derivano dalla specializzazione della casa per raddoppio delle sue misure: da metri 6 x 6 a 6 x 12 per ospitare un’assemblea di persone. Uno dei successivi passaggi è la sostituzione dell’asse di specularità (pieno in asse) con un asse di simmetria (vuoto in asse) per definire tre navate. Ma a questo progresso edile succede poi uno scatto architettonico, che non serve alla funzionalità dell’edificio. Infatti basterebbe un’altezza di tre metri per ospitare tutti, c’è bisogno di uno spazio largo, non di uno spazio alto, ma il displuvio del tetto a capanna porta la zona centrale a un’altezza pressoché doppia. Successivamente, per proporzionare tutto l’ambiente, anche i muri perimetrali vengono raddoppiati, da mt 3 passano a 6 cosicché al centro si ha arriva a un’altezza ancora maggiore e INUTILE di circa 9 metri, m dall’edilizia siamo passati all’architettura.

ArchitetturaBuonaComeIlPane07_03Mi hanno raccontato di questa Sant’Ilario in via Cologno Monzese a Roma.Una chiesa cattolica neocatecumenale costruita 25 anni fa, che naturalmente i libri di architettura sulle chiese moderne a Roma snobbano. Il pretesto è che architettura non c’è. E’ stata voluta dai parrocchiani e dai parroci Romano Matrone (ora trasferito) e Nicola Colangelo nel garage di una palazzina abusiva. Le pareti e le colonne sono completamente ricoperte da impressionanti icone neobizantine realizzate da  Fabio Nones, Renata di Munno e Gabriella Moriondo. Il basso soffitto, in assenza di proporzioni architettoniche, è decorato in forma di organo genitale femminile che si conclude sul fonte battesimale. Solo un’altra volta mi era capitata una così potente metafora ginecologica ed è nella scena del parto alla base del baldacchino di San Pietro. Ma mai mi era capitato di starci dentro.

Gli angeli delle colonne, alti tre metri, sono “dove” e delle dimensioni “come” ti immagini sia un angelo. E’ facile credere al racconto di Don Nicola di quel vescovo che, ospite per la celebrazione delle cresime, seduto sul trono a centro dell’abside, assediato dai santi in scala al vero su fondo oro, circondato dall’assemblea dei fedeli,  ognuno sulla propria sedia di paglia, da solo e insieme agli altri di fronte all’assoluto, si sia commosso fino alle lacrime per  l’emotiva suggestione mistica.

Giancarlo :G Galassi

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9 risposte a ARCHITETTURA BUONA COME IL PANE n.7: KIKO ARGUELLO 3 …

  1. sergio de santis ha detto:

    NO!?….

  2. sergio de santis ha detto:

    Ciao giancarlo…
    Volevo sapere sul megavaginone…ritiene di poterlo tu interpretare come tale o hai fonti che documentano con precisione l’intervento?
    Me sembra una de quelle pizzerie che se possono incontrà nei paesi dell’entrterra sardo… e non solo… ma sei sicuro che é una chiesa? Secondo me é uno di quei posti dove fanno er KARAOKIKO….
    Me cominci a impressionà…
    Me stai a fa’ innamorà…

    • ctonia ha detto:

      Amico Sergio, un consiglio: vai davvero nell’entroterra sardo e ripeti a voce quello che hai scritto, penso che ti divertirai molto :)
      baci
      c
      ps: Giancarlo insisti il tuo sub-blog mi piace molto

      • sergio de santis ha detto:

        IL CIELO SI SQUARCIO’ E APPESA A UN FILO APPARVE CTONIA …

        CTONIA …non sai quello che dici …il tuo stereotipo del sardo è miserabile … ma che ti credi che sono degli scemi E che siccome dici che le pizzerie sono brutte allora ti fanno sparire in una forma di pecorino che poi ctonia(?) dice : – “ammazza quanto è saporito ‘sto pecorino” …
        come diceva il Galasso … leggete che è mejo … non a caso ho scritto “e non solo” …
        io in sardegna faccio molto di più di questo (quasi ci vivo) e agli amici sardi non glienefreganiente se tu dici che le pizzerie sono kitsch … ANZI SPESSO AL CONTRARIO …
        ma che minchia di zeitgeist è questo?
        Mi chiedo se casomai non fosse un qualche residuo di pensiero postmodernista personsi alla ricerca del …. ma che cavolo sto scrivendo?!….
        Senti fa tu lo seguente:
        Vai tu in sardegna, nell’entroterra dove forse non sei mai stata, ma non sotto falso nome e d’inverno, e strilla in piazza, che i sardi ti fanno quello che tu c’hai in testa solo perchè dici che le pizzerie in sardegna “e non solo” sono brutte…
        Probabilmente non ti succederebbe niente perchè manco uscirebbero dalle case e per strada non c’è nessuno …quindi avresti quello che a Roma si chiama CULO!
        Però non sempre si è fortunati….
        Poi siccome ti ho capita (come il Galassi) allora ti perdono … ti perdono perchè ti devi ancora formare … la tua personalità è ancora indefinita e misteriosa come peraltro l’origine del personaggio che hai scelto per rappresentarti …
        non credo che sia un caso …
        Se poi sei sarda ancora peggio!
        quella sarebbe proprio una delusione….

        un caro abbraccio ed una esortazione ad essere meno banale …
        parliamo d’altro …
        anche io ti bacio!
        SDS

  3. sergio de santis ha detto:

    Puoi chiarire anche sulla questione dell’abusiva?…hai documentato? Ha la faccia della palazzetta abusiva…però sai…qui non si capisce piú una minchia … e quando dici abusiva vuoi dire non ancora dotata delleventualeconcessioneinsanatoria?

  4. sergio de santis ha detto:

    Buongiorno Giancarlo!
    Mi rendo conto di quanto possa essere pesante gestire il forno …però, nonostante alcune cadute qua e la soprattutto generate dalle certezze che sembri detenere dentro di te e che dipendono secondo me soprattutto dalla costruzione delle frasi e dalla tua retorica, ti esorto a continuare in questo splendido viaggio che chissa dove ci porterà …alla luce di tutto questo capisco anche mejo il tuo amore per il toscanoide emiliano …
    Replica …replica … che vai alla grande …nun te ferma’…
    Trituraci gli attibuti … tu forse non lo sai quanto è bello!

    Pensa che a me sto passaggio ….”Cercare di capire cosa si accende dentro e mantenere accesa la candela (come Oleg Yankovsky a Bagno Vignoni) fino alla volta successiva quando quelle stesse cose, che restano ad aspettarci sempre uguali, appariranno di nuovo meravigliose alla luce di una nuova consapevolezza e di un rinnovato discernimento.” …mi ha fatto pensare invece alle sarcicce che andavamo a magnà a Bagno Vignoni e che siccome erano pepate qualcosa ci si accendeva dentro (anzi dietro) e quindi passavamo la notte svegli (…la candela metafora della luce elettrica in quella povertà nostra dell’animo…) fino alla giornata successiva quando quelle stesse sarcicce che ci aspettavano li sempre uguali ci sarebbero apparse sotto la luce meravigliosa del nuovo giorno ma col rinnovato discernimento del : -” a Rega’! … damose ‘na regolata co ste sarcicce!”
    Però approvo il capoverso … che me piace …mi piace veramente… sono io il cinghiale ( …sai le salsicce…) …tu sei un poeta!
    Attendo le risposte di cui sopra … e ti rimando al mio intervento su Visica Pescis …
    Perdonami!
    SDS

  5. sergio de santis ha detto:

    oops… Vesica …

  6. sergio de santis ha detto:

    oops … Piscis …

  7. sergio de santis ha detto:

    Specularità e simmetria …
    Uno dei successivi passaggi è la sostituzione dell’asse di specularità (pieno in asse) con un asse di simmetria (vuoto in asse) per definire tre navate.

    Lettura dell’edilizia speciale.
    Di Gianluigi e Mattia Maffei. – 2011

    “Spesso l’asse di simmetria viene confusa con la linea di specularità che è altrettanto significativo dell’atteggiamento intenzionale e specifico della progettazione della edilizia speciale in quanto deficia dell’attributo fondamentale proprio dell’asse di simmetria che è quello di rappresentare anche la percorrenza.
    Infatti la linea di specularità implica un pieno assiale tra due parti simmetriche al contrario del vuoto di accesso tipico dell’asse di simmetria.
    E’ quindi linea di specularità la linea ideale di ribaltamento posta al centro tra le due finestre identiche di una casa a schiera o altrettanto la linea centrale che si può far passare nel pieno intermedio di una aggregazione di un numero pari di componenti; è per questa peculiarità che rappresenta emblematicamente una delle norme di comportamento degli edifici speciali seriali.”

    Se ne deduce che dato l’asse di simmetria portatore dell’attributo fondamentale di rappresentare anche la percorrenza (anche o solo l’accesso?), nel caso di assenza di un percorso (percorrenza) si perderebbe la qualità fondamentale della simmetria derivandone conseguentemente l’appartenenza alle qualità tipiche della specularità.
    Però, ad esempio,una qualsiasi forma geometrica tradizionalmente riconosciuta come dotata di asse di simmetria in realtà ne sarebbe priva in quanto non provvista di percorrenza interna o di accesso.
    Alcune di queste figure sarebbe quindi anche prive delle qualità necessarie a possedere un asse di specularità in quanto certamente non generate da “riflessione”, vedi ad esempio il caso del triangolo equilatero generato senza dubbio dall’azione del disegnare tre lati uguali e non da quella di un eventuale ribaltamento, lungo un asse ideale, di un lato e mezzo.
    Per cui il triangolo equilatero non possiede assi di simmetria e nemmeno assi di specularità …

    Inoltre in architettura alcune piante ai livelli diversi da quello a terra non sarebbero dotate, alle diverse altezze di asse di simmetria ma solo di asse di specularità come per esempio una pianta rappresentante l’estradosso di un solaio sottotetto inaccessibile.
    Facilmente , per distrazione , o per effettiva disgrazia della rappresentazione una planimetria disegnata ad altezza superiore a quella atta a rappresentare l’accesso e quindi il vuoto e perciò priva dell’evidenza della percorrenza, ci rappresenterebbe quell’edificio dotato di asse di specularità ma non di simmetria come correttamente dovrebbe essere disegnato.

    Va da se che se non c’hai n’asse de simmetria tre navate nu’ le poi disegnà … tant’è che quelli, porelli, hanno dovuto prima capì che dovevano prima capì se ch’avevano l’asse de simmetria e che ,eventualmente, un grosso specchione, che me sa che a quei tempi manco c’era, nu’ je sarebbe bastato…. E che anche ammesso che je sarebbe bastato alla fine se sarebbero accorti che nun ch’aveveno er buco p’entrà!

    Me fermo perché nun ce sto a capì’ più una minchia!

    Sapere.it
    “simmetria centrale o simmetria rispetto a un punto O, detto centro di simmetria, è la trasformazione che associa a ogni punto P il punto P´ tale che il punto O sia il punto medio del segmento di estremi P e P´”

    Enciclopedia Treccani
    SPECULARITA’
    Non è definito il termine

    Vocabolario Treccani
    SPECULARITA’
    Non è definito il termine

    Dizionario Italiano
    SPECULARITA’
    Non è definito il termine
    Allora so annato su speculare….

    Il Sabatini Coletti
    Ar massimo…..
    SPECULARE
    1 [spe-cu-là-re] agg.
    1 Di uno specchio: superficie s.; riflesso da uno specchio || immagine s., identica ma rovesciata rispetto all’oggetto riflesso
    2 fig. Simmetrico, corrispondente: concetti s.
    • avv. specularmente, in modo simmetrico
    • sec. XVI

    Acad
    Il comando “Mirror” (Specchio).
    Il comando specchio è molto utile per creare una copia speculare di uno o più oggetti rispetto ad un asse da stabilire.Dopo aver fatto clic sul comando, si devono scegliere gli oggetti da “specchiare”, si selezionano quindi uno o più oggetti e dopo si preme “invio” o il tasto destro del mouse per confermarli.

    From Wikipedia, the free encyclopedia

    Specularity
    is the visual appearance of specular reflections. In computer graphics, it means the quantity used in three-dimensional (3D) rendering which represents the amount of specular reflectivity a surface has. It is a key component in determining the brightness of specular highlights, along with shininess to determine the size of the highlights.
    It is frequently used in real-time computer graphics where the mirror-like specular reflection of light from other surfaces is often ignored (due to the more intensive computations required to calculate it), and the specular reflection of light directly from point light sources is modelled as specular highlights.
    KI –KOLIKA-MENTE VOSTRO,
    SDS

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