I soldi, le banche e la sinistra – Il Foglio |
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Così fan tutti !
Così fan loro! E in questo sono unici, bravissimi. Gli unici, dai tempi di Gramsci, di Togliatti a dare uno sponda d’acciaio al mondo della finanza, delle arti, del sottogoverno. Chi si oppone loro, muore!, oppure ci mettiamo d’accordo e allora perdi l’anima però ne guadagni in autorevolezza qualsiasi cosa tu dica, anche se sono delle emerite sciocchezze. Come ai tempi dei processi staliniani, delle purghe. In questo senso sono veramente il Principe di Machiavelli. Oramai, dall’infrarosso all’ultravioletto, lo Spettro, l’Incubo parla solo il loro linguaggio.
Delle frasette qua e là, raccolte, fior da fiore, da un Claudio Cerasa del 2008, quando il Foglio era ancora pesante come un elefantino mentre adesso è delicato come una cerasella (sai, i tempi cambiano!), voglio estrarre alcune, poche frasette che ben raccontano come siamo arrivati a queste Rome cresciute ognuna per conto suo come una colonia di informi amebe invece che come un organismo ben strutturato:
– “…bisogna partire da qui, da quella città che il centrosinistra ha amministrato negli ultimi quindici anni (una vita, dico io!) (prima con Francesco Rutelli e poi con Walter Veltroni) per capire quale è stato il destino della rete di potere cresciuta attorno al famoso “modello Roma”….”
– “….in quella scacchiera politica che era la Festa del Cinema di Roma, lì dove Goffredo Bettini (braccio destro di W.) era riuscito a mettere insieme i volti forti del veltronismo candidato a governare il paese….”
– “…L’economia romana negli ultimi cinque anni si è sfaldata. Paga una carenza significativa in termini di infrastrutture, a causa dell’assoluta priorità che si è data a qualsiasi altra cosa che non fosse la modernizzazione della città…”.
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