“Salve professore,
le invio un articolo che abbiamo pubblicato nell’ambito della mia Associazione.
Riguarda il clamoroso caso della demolizione di una chiesa rurale in Calabria, per farne una pseudo opera d’arte “nomade”, con il coinvolgimento del tanto strombazzato Maxxi di Roma.
Al seguente link trova pubblicato l’articolo.
http://memoriestoriche1.blogspot.it/p/normal-0-14-false-false-false-it-x-none.html
Se non ne ha sentito parlare, penso la possa incuriosire e volendo potrà pubblicarlo sul suo Blog che è sempre attento a queste tematiche.
Cordiali Saluti”
Francesco Voce
Associazione Italus
E-mail: italus@live.it
Certo…mancava l’arte nomade sotto l’egida del Maxxi, se ne sentiva la mancanza. Il vuoto è stato colmato finalmente!
Secondo me il titolo è sbagliato, sarebbe più corretto:” il marketing che distrugge l’ arte”, o qualcosa del genere.
Dai, ditemi che è un brutto scherzo…
Veramente surreale e allucinante! Complimenti al grande artista e al MAXXI che non finirà mai di stupirci con le sue trovate e che riesce sempre a scovare il top dell’Arte contemporanea per riempire le sue sterminate gallerie. Bravi, ottimo lavoro!
bhè, mica tanto sterminate! In rapporto alla cubatura, gli invasivi camminamenti aerei di Zazà implicano un utilizzo limitato della superficie espositiva. E a ‘sto punto me verrebbe da dì: pe’ fortuna!!!