LA CASA ELETTRICA …

 

Veduta-della-casa-dal-parco-543x270www.archidiap.com

“Caro Professore,
gironzolando nel sito http://www.archidiap.com ho trovato una cosa molto interessante:http://www.archidiap.com/works/la-casa-elettrica/
Oramai siamo bombardati quotidianamente da renderings accattivanti il cui unico scopo è quello di farci vedere ciò che verrà fatto e come fatto (spesso imbrogliando spudoratamente). In questo lavoro invece le immagini virtuali (e il video) servono a rinfrescarci la memoria se non addirittura a farci rivivere un’architettura che aimè non esiste più: la Casa Elettrica, del Gruppo 7 esposta nel 1930 in occasione della IV Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali Moderne di Monza.
Al di là della qualita del lavoro (in certi momenti si fatica a credere che sia una ricostruzione), trovo sia ottima l’idea di utilizzare tali tecnologie per fare un salto temporale nel passato anzichè nel futuro, in edifici di qualità, spesso dimenticati, dei quali talvolta si fatica  addirittura a reperire qualche fotografia.
Forse non tutti i mali vengono per nuocere! ;)
Con affetto
Marco Deiana

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3 Responses to LA CASA ELETTRICA …

  1. Manuela Marchesi ha detto:

    Una delle mie passioni, quando la modernita’ aveva aveva senso.

  2. sergio de santis ha detto:

    CHE BELLA QUESTA CASA!!!
    Vita breve ma intensa…
    …purtroppo non ebbe la stessa fortuna de zia Elettra che mi’ nonno, tra ‘na porchetta e ‘na pagnotta, chiamò così, affascinato da ‘sto novo modo de vive che faceva capolino …
    Pero! … Povera casa subito demolita …
    Mi zia ‘nvece, che facendo onore ar nome che mi nonno j’ava dato, procurandoje cioè anche più de quarche “pensiero”, … ha resistito ‘n sacco d’anni …
    … me la ricordo …
    …bella … de forme generose … bionda e sempre ‘nprofumata …
    … ‘na bomba sempre pronta a esplode ‘n mezzo ‘a sti palazzi de Sabbatini, Energici, De Renzi e Malpeli, Wittiniche e Ciarrocchi … e poi … Italo Mancini , Mario Marchi, Jacobucci , Travaglio e Vaglieri ….e tanti artri …
    … e si … la natura l’ha aiutata dar primo all’urtimo giorno …
    Aoh! … Sempre ‘n tiro …
    … Noi ce pensavamo che questa manco moriva più …
    Me ricordo che quando da giovane veniva a casa tutti li ragazzini, ner cortile, ‘mpazzivano a vedè questa che quando s’avvicinava pareva che te se magnava …’
    ‘n po’ come la famosa tabaccara …
    Che bello!
    ELETTRA ELETTRICA!
    Elettricamente ha vissuto e Elettricamente se n’è annata …
    Così fedele ar suo temperamento …
    … è sartata per’aria ‘n giorno rientrando a casa sua …
    … ‘na bella villetta pure lei abbastanza elettrica …
    … ma pure un po’ gasata …
    … na scintilla …
    … la stessa co’ la quale era cominciato tutto …
    … c’ha fatto smette de sogna!
    ‘nsomma …
    Che casa quella elettrica de Figini e Pollini…!
    Ma che Zia! …

  3. AntonelloAntonello ha detto:

    Nella produzione di rendering computati, risulta quanto meno bizzarra la necessità di riprodurre le aberrazioni cromatiche e i fuori fuoco discreti delle ottiche di cattive qualità. La simulazione di un videooperatore virtuale con morbo di parkinson sintetico, quasi da horror di seri B. Forse diventa necessario per dar vita ad un architettura che ne risulta priva. Un pò come era necessario l’inserimento in un verde di qualsiasi cosa disegnata disegnata dal SE del movimento moderno.

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