LOST ARCHITECTURES
Buildings missing, unknown or never existed.
LOST ARCHITECTURES
Buildings missing, unknown or never existed.
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.
La biblioteca e l’archivio sono aperti al pubblico su prenotazione in osservanza delle norme anticovid.
E-mail: centrostudigm@gmail.com
Tel: +39 347 1095386
Indirizzo: via Tevere, 20 – 00198 Roma
Orari: lun – ven dalle 09.00 – 15.00
Via Tevere, 20 – 00198 Roma
Orari: lunedì – venerdì dalle 09.00 – 15.00
E-mail: centrostudigm@gmail.com
Tel.: 0685302469 – 3478322810
Vuol dire che non sono sconosciuti o non appartengono agli autori dichiarati?
o magari che non sono mai esistiti … guardati attentamente l’edificio di Mendelsohn …
sds
Autore unico ed eclettico: Mr. Photoshop
Meier allungato è irresistibbile!
Mi illumini professore…
Ci illumini professore
Se permettete, ve illumino io. Non conoscevo il sito da cui il prof. Muratore ha tratto queste immagini, che, naturalmente, qualora fossero autentiche (cioè non frutto di fotomontaggi o altre manomissioni), non aggiungerebbero nè toglierebbero nulla a certi equivoci storiografici (anzi, vere e proprie sole storiografiche), primo fra tutti quel preconcetto evoluzionistico con cui è stata scritta la storia dell’architettura moderna, ovvero l’idea secondo cui tutto ciò che viene prima del “movimento moderno”, debba valere solo nella misura in cui anticipa tale movimento, e non, per es., nella misura in cui potrebbe già prefigurarne un superamento (soprattutto per quanto riguarda quegli eccessi tecnocratici che hanno portato all’impoverimento della scena urbana prima (leggi: international style), nonchè alla sua mercificazione consumistica poi (leggi: high-tech e decostruttivismo). In realtà, il (salutare) superamento del movimento moderno era già implicito tanto nei principi urbanistici di Berlage, quanto nella scuola di Amsterdam e nell’opera pionieristica di Wrigth. Senza contare (tanto per restare a casa nostra), l’opera di Marconi (padre), Broggi, Sabbatini e, last but not least, l’opera di De Finetti. E visto che non si tratta di “architetti di carta” (tanto per citare una formula già in voga in tempi non sospetti), ma di progettisti di opere tuttora fruibili, figuriamoci se dovremmo sentire il bisogno di qualche scartoffia più o meno “rifondativa”. Ciò premesso, se, nel (presunto) edificio di Mendelshon il rimando alle officine Fagus di Gropius costituisce un ragionevole dubbio sull’autenticità delle immagini, laddove tale dubbio assurge a prova schiacciante della loro manomissione è nei seguenti tre “edifici sconosciuti”: la Rochester Bank di Molitor (http://architetture.altervista.org/241/), il cimitero militare di Bonatz (http://architetture.altervista.org/il-cimitero-militare-di-hitler/) e la chiesa protestante di Asplund (http://architetture.altervista.org/una-chiesa-protestante/#more-152). Dal loro confronto, qualsiasi imbecille capirebbe che si tratta di tre fotomontaggi che utizzano la copertura e i fianchi della famosa chiesa unitaria di Kahn, tanto è vero che, per fugare un eventuale dubbio residuo (quello cioè di una possibile coincidenza), basterebbe osservare l’ombra che compare nell’immagine del (presunto) cimitero di Bonatz con l’ombra che compare nell’immagine della (presunta) chiesa di Asplund. Concludo. Visto che, dal punto di vista architettonico, già viviamo in un epoca di pataccari (leggi: archistar), cerchiamo di non perdere mai la capacità di distingure il grano dalla pula, o rischieremmo di incappare nell’ennesima sola (sottinteso, solo storiografica, ma non per questo meno grave).
AOH! …
grazie … grazie …
….”Ciò premesso, se, nel (presunto) edificio di Mendelshon il rimando alle officine Fagus di Gropius costituisce un ragionevole dubbio sull’autenticità delle immagini, laddove tale dubbio assurge a prova schiacciante” …
Ragionevole dubbio?
…Ma che sta’ ddì’?….
si, in effetti me so’ espresso male. Avrei dovuto dire che già quel rimando costituisce di per sè la prova schiacciante del taroccamento, mentre gli altri esempi sono (espressamente) rivolti ai creduloni più incalliti. Ma mi si permetta di aggiungere che già solo il fatto che tale questione abbia richiesto un intervento chiarificatore, la dice lunga circa l’autonomia di giudizio delle masse quando si tratta di questioni attinenti l’architettura moderna
E io che pensavo fossero tutte opere originali…… e invece no…. ma va’?
La somiglianza con le Officine Fagus l’avevo notata anch’io, ma ammetto di esserci cascato ugualmente.
Devo tornare a sfogliare qualche libro, altrimenti, queste immagini verosimili mi faranno fare di nuovo la figura dell’allocco! Cmq Mi chiedo se il sito nasce per misurare il grado di attenzione e di conoscenza dell’architettura o per paraculare…