Condividi:
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
- Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail






OT
” Siamo in tanti, ecco come mi consolo quando mi prende lo sconforto. Siamo i nuovi poveri occulti. Quelli che non lo diranno mai. Siamo annichiliti dalla dignità. In nome suo ci roviniamo la vita. Provateci pure, se avete tempo da perdere: non troverete mai un **************, o un qualsiasi altro professionista disperato che annaspa nella saturazione del mercato contemporaneo, disposto a dirvi: . Non c’è verso.
Nessuno di noi sputerà mai il rospo. Siamo una maggioranza reticente. non abbiamo sindacato nè rivendicazioni. Non siamo pericolosi. Viviamo nell’imbarazzo e nel senso di colpa. Non facciamo altro che aumentare”
Il brano è tratto dal romanzo ” Non avevo capito niente” di Diego De Silva, e la sequenza di asterischi (nel romanzo a parlare è un avvocato) potete, con un minimo di immaginazione, completarla a vostro piacimento.
dimenticavo di dire che quanto riportato, non ha nulla a che vedere con la manifestazione di cui si dà conto nell’articolo, ho scritto il commento sull’art. più recente solo per comodità.
vedo che il libro di De Silva le fa proprio schifo! Ma professore è la reale situazione di moltissimi professionisti oggigiorno, mi ci sono talmente immedesimato, e forse una discussione non sarebbe stata inutile. Non è tanto per piangersi addosso, sia chiaro.