Studium Urbis Blog
“Sembra che l’Ordine degli Architetti abbia ora richiesto al Sindaco un concorso su via Giulia… sai che passo avanti… viste le premesse…
ll concorso risolve qualcosa? Se non c’è partecipazione popolare, ma saranno i compagnucci del solito quartierino a ritagliare a bella posta il bando, e poi altri della medesima compagnia a giudicare chi dovrà vincere, secondo me gli si semplifica pure il teatrino.
Diciamo che la credibilità di questa amministrazione e di quella parte della comunità professionale che si è prestata a un gioco evidentemente sporco, è scesa più giù del terzo piano del parcheggio interrato.
Ma si fa così, in Italia, no?
Restano inoltre in piedi: le macerie romane, la falda acquifera, la destinazione dei parcheggi, il loro costo, la fregatura data al liceo Virgilio; e resta in piedi la questione del diritto di una élite auto-nominata ad imporre la propria visione estetica a uno spazio e a una memoria comuni, senza consultare nessuno.
Perché se c’è una cosa chiarissima, è il tentativo goffo, reiterato, volgare, di fingere la partecipazione: ben due volte li abbiamo presi con le mani sul sacco, i furfanti.
E ora gli stessi furbastri dovrebbero gestire un concorso…
Occhi aperti, cari architetti. Ne va più di un incarico: qui ci si gioca la decenza.
Cari saluti”
Stefano Serafini




