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Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo
“La giuria del concorso internazionale “MAXXI 2per100” ha selezionato, tra gli 11 finalisti, i due progetti vincitori: l’opera per l’atrio interno ideata da Maurizio Mochetti e l’opera per l’area esterna di Massimo Grimaldi. I due lavori saranno realizzati dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, primo museo dello Stato dedicato alla contemporaneità progettato da Zaha Hadid, che sarà inaugurato nella primavera del 2010 a Roma.
La realizzazione delle due opere d’arte per il MAXXI prevede un importo complessivo di 1.130.000,00 euro, suddiviso in 430.000,00 euro per l’opera dell’atrio interno e 700.000,00 euro per l’opera dell’area esterna.
Per l’atrio interno Maurizio Mochetti (Roma, 1940) ha ideato Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo, che, secondo la giuria, “meglio interpreta la spazialità interna del progetto del museo, introducendo elementi cromatici”. Un allestimento di luce ed elementi scultorei, essenziale e allo stesso tempo sorprendente, affronta la relazione tra il visitatore e il luogo, diventando secondo l’artista un “barometro dello spazio”.
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Quasi un miliardo … per quattro tubi dipinti di rosso …
Ma è mai possibile, ovunque ti rigiri, leggere a destra e a manca questa cofana di stronzate …
su opere … per di più costate cifre colossali …
mentre si parla di stipendi, pensioni, cassa integrazione …
mentre non c’è più , letteralmente, una lira …
questi stronzi in doppiopetto a giocare al Monopoli dell’arte …
coi soldi … nostri …
ma … che andassero a farsi fottere …
Professore le devo ricordare il film Così Parlo Bellavista nella famosa battuta sul “cesso” del Wasserman ?
Io mi tengo la mia ignoranza.
Bravo professore, coinciso ed efficace. Credo però che a farsi fottere ci andremo, come sempre, noi cittadini.
trovo questa proposta talmente esaltante che mi domando come sia stato fino ad ora, possibile farne a meno. Quegli ipertubi hanno una potenza eccezionale e, finalmente, mi chiariscono il concetto dell’iperspazio curvilineo, che mi era sempre stato un po’ ostico.
Oddio, ci sarebbe anche una variante nel polifunzionale impiego di tali tubi. Quella di utilizzarli quale dilatatori dello spazio euclideo nella zona barometrica, alla base del perineo di coloro che hanno dilapidato i miei soldi in tale impresa. Ma sono certo che tale ipotesi non verrà presa in considerazione.
Claudio
Come passa e spassa il tempo! Siamo al dilemma del XXI secolo: Maxxisti o antiMaxxisti de Roma? … quasi un miliardo per quattro tubi dipinti de rosso al 2% d’arte pubblica … coi sordi nostri siamo passati dall’epoccale cuneo rosso al modale tubo rosso … che caruta… che godere … onorevole, ma mi faccia il piacere!
Ma andate a farvi fottere dall’ipertubo che s’infila nell’iperspazio maxximo curvilineo di Zazà … e di tutti questi stronzi in doppiopetto che stanno a giocare al Monopolli dell’arte contemporanea, … segaiuli e culattoni della penna e del computer … bar e baro-metri dello spazio… mentre si parla e si taglia di stipendi, pensioni, casse morto integrazioni … mentre non c’è sta più, letteralmente, ‘na lira, anzi ‘n’euro, n’eurodeliri… noi non ci stiamo, … noi il tubo maxxi ve lo rigiriamo a U nell’iperspazio de’ mortacci vostri …ma datevi ‘na regolata … datevi ‘na calmata, datevi ‘nu taglio al tubo rosso contemporaneo, … ch’è meglio!!! E non mi fate inzazzà… o no? Saluti, Eldoratore
Di fronte a questi iper-marpioni soccombo: non sono nemmeno lontanamente furbo nemmeno come un sedicesimo dei loro calzini… Voglio dire, di fronte a questi artisti, a questi committenti, a questi politici, che maneggiano centinaia di migliaia di euro sul nulla più totale, ecco io sono talmente schifato da essere ammirato, arrivo quasi a dire bravi, se siete in grado di prendere per il culo il mondo e guadagnare pure parecchio beh, chapeau…
Scusate, ho un momento di rassegnazione profonda.
c
Caro Giorgio,
mai stato più daccordo
Quando la Destra e la Sinistra si trovano d’accordo su qualcosa, allora stiamone certo, a farne le spese sono i cittadfini. Sono tutti uniti quando si tratta di votare per l’aumento di stipendio dei parlamentari, tutti uniti quando NON si deve cambiare lòa legge elettorale, ricordiamoci che con Prodi messuno si è messo a proposito, eppure la “porcata” era stata assegnata a Calderoli.
Sul Maxxi c’è una concordanza bipartizan, tra Rutelliani, Melandriani, Bondiani ecc ecc ecc Il che è cattivo segno. Il segno è che il Maxxi, progettato da un architetto a servizio dell’alta borghesia, è il giocattolo dell’alta borghesia romana, quella che si dice acculturata, per modo di dire, acculturata perché ovccuoa i posti di comando delle varie aministrazioni di genere culturale, tra fondazioni, imprese e vanità… a sinistra ve a destra. In mezzo il popolaccio romano che manco si avvicina a ‘sta cosa. Domanda: utile a chi?
Il Tubo di P…ochetti per l’interno! Chi sa che cosa di Grimald…elli per l’esterno! Il Cubo fuffiano! Ma in quale inferno semiologico stiamo sprofondando!? Vengo da Nizza e davanti il MAMAC (daje co’ ‘sti cavoli di nomi!), il Museo di Arte Moderna e Arte Contemporanea, un edificio che non aveva niente di masturbatorio, c’era un Mobile di Calder! Faccio due conti e non mi torna l’italico 2%
Il più simpatico organo di propaganda delle maggioranze al Comune di Roma, il TG3 Lazio, ha appena tributato un entusiastico apprezzamento dell’edificio e dell’istituzione presentando ai telespettatori anche il caloroso elogio di Le Figaro. Nel pezzo esce fuori anche che l’architettura industriale preesistente sarebbe ottimamente evocata… non mi ricordo da cosa. Il giornale trasmette anche un servizio sull’ottimo trend che vede sempre più romani felici coltivatori urbani tra orticelli e terrazzini…
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2010/06/01/visualizza_new.html_1818012290.html
La paura di non essere colti e “aperti alle nuove forme dell’arte” gioca dei tiri spaventosi, come dimostra il plauso per il MAXXI e per quella jettatoria mostra inaugurale.
A proposito di alta borghesia, qualche giorno fa ho visitato a Milano Villa Necchi di Piero Portaluppi. Se l’alta borghesia fosse quella dei Necchi-Campiglio, non vedremmo davvero le stronzate che girano adesso e che vengono contrabbandate per boh! che cosa? modernità? liquidità?
Quando la borghesia dà vita a opere del genere e quando i soldi, tanti, vengono impiegati a quel modo, non provo alcuna invidia per il loro stato ma sono grata a loro per averli spesi in quel modo, lasciando un patrimonio di armonia e di bellezza.
Altro che fuffa!
Esiste una alta borghesia colta, illuminata, e una che crede di esserlo solo perche “lo nacque”. La cultura non è un diritto acquisito,
non si eredita, si studia, a me non pare che questa gente studi molto, impegnata com’è ad inseguire tutte le ‘prime’, inaugurazioni, mostre, premiazioni.
Per loro questo è esibire cultura, il presenzialismo e l’apparire nei luoghi deputati.
Attualmente la Roma alto-borghese, non tutta ma quella che gestisce il potere, è quella che è, gli incontri d’arte sono esclusivamente cocktail e chiacchiere in abiti firmati.
Poi l’arte contemporanea si muove su un filo sottile, più delle volte è roba da vendere, ammicca ai clienti, è al loro servizio, arreda le loro magioni. Il Maxxi è per loro.