Casa delle Armi … finalmente libera? …

casarmi

Allora … era proprio vero …
un evento epocale …

addio all’Arma … 

Riceviamo da Sandro Bari e Francesca Di Castro:
oggetto: Casa delle Armi al Foro Italico …

“Egregi,
come saprete, i Carabinieri hanno totalmente sgombrato la parte da loro occupata della Casa delle Armi (salvo la scrivania del piantone).
Si temono però manovre sotterranee per appropriarsene a fini diversi da quelli per i quali ci stiamo battendo da anni, con stravolgimento della destinazione d’uso di tale bene indisponibile a manipolazioni private incompatibili con lo scopo di Museo e/o simili.
La questione riveste carattere della massima urgenza, in quanto c’è da aspettarsi qualche intervento inconsulto, immediato, incontrollato, approfittando della confusione dei Mondiali di Nuoto e dell’Estate Romana.
Riteniamo indispensabile segnalare il pericolo all’opinione pubblica e richiedere chiarimenti ai responsabili riguardo il destino della struttura morettiana.”

Sandro Bari (Comitato per il Tevere) tel.360 559320
Francesca Di Castro (Ass. Roma Tiberina) tel. 339 5206014

speriamo bene … che Dio ce la mandi buona …

e, di chiunque sia il merito, per ora … grazie …

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3 Responses to Casa delle Armi … finalmente libera? …

  1. stefano salomoni ha detto:

    Sarebbe già un buon risultato istituire una Casa delle Ar.Mi.- Architetture Minori.
    Intendendo per minori, quelle architetture che attraverso piani di ricerca solo in apparenza secondari, hanno determinato, innescandoli, i meccanismi generativi dell’architettura italiana. Nel segno insostituibile della feconda divergenza di azione.

  2. liuk ha detto:

    ma qualche parola in difesa del policlinico non dovrebbe essere spesa? agli attacchi continui di Alemanno (bisogna buttare giù tutto e ricostruire in loco) e i servizi super-sospetti del messaggero -con il solito inquietante rendering annesso- bisognerebbe rispondere, che il policlinico umberto nella storia sociale, urbana e architettonica della città è molto più importante della tanto rimpianta teca di morpurgo, che tanto a cuore stava al sindaco. Da uno dei massimi esperti e difensori dell’architettura romano-piemontese, come il titolare del blog, ci si aspetterebbe un intervento al più presto…

  3. manuela marchesi ha detto:

    Secondo me il Policlinico è un pezzo di storia della città che và curata con attenzione.
    Io mi domando sempre come mai questi nostri amministratori siano preda di un ipertrofismo ideativo su ogni argomento che tocca la città.
    E poi, facendo un discorso mascalzone, mi chiedo anche perché non trovano il modo di speculare BENE sull’ordinaria manutenzione piuttosto che infliggere ferite mortali alla città e alla sua architettura con lavori pletorici o distruttivi sui quali appunto si specula…
    La cattiva gestione dell’Umberto I non è di ieri, è pluridecennale, fino alle amministrazioni democristiane…e così vale anche per il San Giacomo che nel corso degli anni ha visto degrado vero e vera alta qualità del servizio offerto, e tutto fra le stesse mura,
    Per cui il “pensiero mascalzone” che ho fatto spero che venga compreso, per il bene della città e dei suoi abitanti…

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