La nuova chiesa di Sandro Anselmi … nell’abbraccio di Don Gaetano …
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Vista così S.Maria della Polpetta ricorda le torsioni Borrominiane……Ma lì era il dualismo con Bernini a creare la contrapposizione tra fantasia e immaginazione. Applicazione e tecnologia / virtuosismo e illusione. Poi Dio è morto. Di più, è stato sconfitto. Dalla coscienza del mistero della materia (di cui poco sappiamo). Costruire un tempio su questo non è facile per alcuno.
Egr Gabrielli
“torsioni Borrominiane……contrapposizioni tra fantasia e immaginazione….tecnologia e virtuosismo…….”
che sia il caldo che fa prendere abbagli così clamorosi!!!! Provi a prendere in biblioteca il testo di Portoghesi sul Barocco Romano….si accorgerà che Borromini e Bernini erano altro rispetto alla Sua interpretazione…..
Per quanto rigiarda l’edificio in questione sicuramente “Dio è morto”, ma prima è morta l’architettura in quell’edificio…che dimentica la Nostra tradizione architettonica, quanto alla progettazione di spazi sacri.
Poi dicono che (noi) gli architetti amano il gesto di fantasia…se prendono abbagli interpretativi così colossali…hanno (purtroppo) ragione gli ingegneri….
Comunque, tornando a Dio ….è risorto (se ne sarà accorto, lo dicevano anche i Nomadi…)….sicuramente è risorto nella chiesa sull’Autostrada di Michelucci…tanto per darLe un suggerimento.
Saluti
FdM
Apprezzo il suo affettato sarcasmo, ma si legga quello che diceva Argan a proposito dei Due Maestri e capirà che non c’è nulla di mio in quello che dicevo.
Ma credo che sia chiedere troppo per molti dei supponenti frequentatori di questo blog. L’architettura è morta, i Nomadi…… Dio….Lei non sa di cosa parla egregio signore.
Egr. Gabrielli, per quanto può valere (cioè nulla) le rispondo, consapevole del fatto che, nè io e nè Lei, apporteremo alcun contributo significativo al dibattito sull’architettura: sicuramente Argan (mio compagno di banco all’università…) ha scritto sull’opera di Bernini e di Borromini, ma utilizzare il suo pensiero per unterpretare tale architettura, così come ha fatto Lei, mi fa pensare che, delle due l’una, ho non ha compreso bene Argan, o non ha mai visto l’opera di Borromini o Bernini….Non se la prenda…vada comunque a vedere la Chesa di Michelucci sull’A1, così, dopo Firenze, può proseguire per Roma….
Ps. il riferimento ai Nomadi era per il testo della canzone “Dio è morto” (qui risorge), mentre per quanto riguarda la Resurrezione, lì basta, oltre alla fede, il N.Testamento.
Saluti
FdM
Stimabile di Monaco,in merito al contributo…..ecc, parli per Lei. Per il resto fu proprio G.C.Argan a parlare,in estrema sintesi, del dualismo fra Borromini e Bernini come dualismo tra fantasia e immaginazione. Notavo semplicemente come il taglio della foto mi ricordasse lontanamente le torsioni dei cornicioni dell’amato Borromini. Non conosco nè il progetto ne l’edificato della chiesa di Anselmi, al contrario dell’opera di Argan e di quella dei due Architetti del Barocco.
La prima volta che ho visto Michelucci avevo 15 anni ! Ma il punto non è questo. E’ l’andazzo generale nell’ostinarsi a parlare di cose e argomenti che non si conoscono. E si diventa acidi e livorosi mentre ci sarebbe molto da capire in merito allo sviluppo delle città.