Riceviamo da Antonella Bonavita (osservatoriosulmoderno@uniroma1.it)
la seguente segnalazione che volentieri pubblichiamo …
“Dal 1995 stiamo studiando e proponendo il recupero del Velodromo di Roma. Sul nostro sito http://w3.uniroma1.it/osmar/ dentro a RICERCHE c’è una breve sintesi di ciò che stiamo per pubblicare riguardo a questa splendida struttura.
Quel che “crolla” è solo la pista in legno, elemento strutturalmente indipendente ma architettonicamente fondativo della forma dell’invaso. L’apparenza inganna: la vegetazione ha ricoperto quella parte della struttura che poggia su terra.
La struttura può essere facilmente recuperata mantenendo la sua funzione ciclistica,….non è necessario ne conveniente demolirla per realizzare un velodromo più piccolo e localizzato a poca distanza.
Altre aree libere intorno all’impianto si prestano ad accogliere le nuove funzioni proposte dall’Eur spa e dal comune di Roma…..
Valorizzarlo come architettura di qualità ampiamente riconosciuta attraverso il suo completo e “reale” recupero, sarebbe elemento di rilancio culturale ed “economico” dell’area.”
L’abbiamo detto mille volte anche noi …
e continueremo a ripeterlo …
Non si sa mai …
se Morassut avesse un cuore …
e se Walter non avesse la testa “altrove” …
magari anche Rutelli potrebbe …
(magari … via Pio …), dire la sua …
e il Prode ciclista? Che ne pensa? …
noi, comunque, insistiamo …