Sulla Repubblica di questa mattina Salvatore Settis, nuovo presidente del Consiglio dei Beni culturali, citando il codice dei BB.CC. asseriva:
”la valorizzazione (dei beni culturali) va intesa “al fine di promuovere lo sviluppo della cultura”, e non per fini economici” …
parole sante … solo qualche ora dopo … al TG in collegamento da Tokio … un bel servizio sulle ultime peregrinazioni leonardesche … volute da Rutelli …
ma si parlano … qualche volta? …






Diciamocelo chiaro, i capolavori d’arte non possono essere trattati come fossero oggetto di consumo al pari di un piatto da fast-food; con tutto il rispetto per le mostre temporanee ma non basta una vita intera per smettere di emozionarsi davanti alle opere di Leonardo da Vinci e allora proteggiamole dallo stile usa e getta…
Speriamo che non sia il solito fiore all’occhiello per tacitare il dissenso e che non sia prima o poi costretto a dimettersi (vedi Rubbia con il governo di centrodestra).
Una banale considerazione accompagnata da scongiuri (solo quelli si possono fare): e se nonostante i tre involucri, i sigilli, l’umidità costante, l’aereo cadesse in mare?
Un esempio pratico di come ragionano i politici (non tutti) su l’utilizzo di opere d’arte e visione architettonica. Fine anni 90- inizio 2000, il perenne sindaco di Salerno dà un giudizio perentorio sul museo di Bilbao: “è un obbrobrio”. Oggi: “il mio desiderio è che un grande architetto come Frank Gehry progetti il termovalorizzatore”!!!!!!!!!
Ovvero, negativo quando l’opera di Gehry era una delle prime manifestazioni mature del decostruttivismo, positivo quando Gehry si è dato al manierismo, e come archistar fa immagine. E che un termovalorizzatore, un bruciatore di immondizia, possa diventare un attrattore visuale… e la parcella a Gehry… ma quanto costa la spazzatura?