Gomorra … viaggio nell’Italia di oggi …

Niente a che vedere con l’omonima rivista radical-chic di certi attardati intellettualini romaneschi …

questa è una cosa seria …

Gomorra, viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, è il titolo del libro appena pubblicato da Roberto Saviano per i tipi di Mondadori …
Nei luoghi dove si aggiravano estasiati Goethe, Schinkel e i tanti altri appassionati del Grand Tour …
si aggira oggi anche il giovane Saviano …
da lontano … i paesaggi sono forse gli stessi … ma ad una lettura più ravvicinata ecco che si scopre che cosa significa l’Italia contemporanea …
è una descrizione dall’interno di un mondo tragico col quale, bene o male, tutti conviviamo quotidianamente … e si scopre una città, un’architettura, un territorio (nel caso specifico l’area che da Portici si spinge fino all’agro casertano passando per il porto di Napoli e le sue adiacenze), dove precipitano i valori di una quotidianità disperata e diffusa che sono di tutti e di ciascuno …
case, quartieri, città, campagne che che in capitoli esemplari come “Il porto”, “Cemento armato”, “Hollywood”, “Terra di fuochi”, … prendono corpo e ci danno conto di che cosa, anche gli architetti, hanno di fronte nel momento di un loro, eventuale, confronto con il reale …
dal Water-front sino-partenopeo, al paesaggio cinereo delle discariche casalesi … ci si rende duramente conto (mentre magari le corporazioni professionali parlano di parcelle minime o di libero mercato … e le università di estetica della marginalità, di morfemi, di qualità diffusa e di quant’altro …) di che che cosa sia, “realmente”, l’Italia di oggi …
un libro che ogni studente dovrebbe leggere prima di qualsiasi esame di “urbanistica”, di “progettazione”, di “storia” o di “restauro” …

Gomorra … è la città di tutti … Vema … la città di Nessuno …

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2 Responses to Gomorra … viaggio nell’Italia di oggi …

  1. Andrea Trincardi ha detto:

    Parlare del sud, parlare di Napoli, il malaffare, l’abusivismo, la camorra ecc. è un grande alibi. Si parla del compagno di classe asino pensando che questo ci assolva dalle nostre mancanze, dai nostri errori.
    Vi invito a fare un giretto nel facoltoso nordest, dove tutto è normato, pianificato, cartabollato a dovere. L’effetto non è diverso! Il piano regolatore con variante annuale, con annessi piani particolareggiati per far crescere ordinatamente villette e capannoni, con zone A in cui la conservazione tipologica crea dei mostri kitsch, hanno prodotto un tappeto continuo di edifici, di colori chimicosgargianti, di isole di calore di impermeabilizzazione dei suoli che sono il vero indice dell’insostenibilità del meccanismo pianificatorio-normativo-ordineprofessionale.
    Non è necessaria un’inversione di rotta ma una nuova rotta, con una nuova nave, è neccessario un cambiamento culturale radicale, proprio come sono stati capaci Pasolini, Arendt, Macchiavelli.

  2. Cristiano Cossu ha detto:

    Molto interessante, a proposito del tema “classico” della letteratura sui mali italiani, un articolo apparso sabato scorso sul Foglio, a firma di Alfonso Berardinelli, titolato “Chiagni e scrivi. E’ l’estate dei nostri scontenti”. Descrive benissimo il sostrato comune italiano a molti dei problemi più ricorrenti, e infine anche a quello segnalato da Gomorra… E’ scaricabile in pdf dal sito del Foglio registrandosi all’indirizzo http://www.ilfoglio.it/archivio.php
    saluti
    cristiano

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