La nuova libertà …

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

“La Libertà”, Giorgio Gaber, 1972.

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4 Responses to La nuova libertà …

  1. Isabella Guarini ha detto:

    L’attualità di questa canzone è commovente. Grazie per averla ricordata. Ma le canzoni di Gaber non si cantano più.

  2. Claudio Di Gennaro ha detto:

    Caro professore la libertà è anche “scomodità”, la libertà è andar fuori dall’Università!….

  3. stefano salomoni ha detto:

    Questa non commuove (per fortuna) ma la sento…più…”architettesca”…va bene?…o vado fuori tema?

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Piena di strade e di negozi
    e di vetrine piene di luce
    con tanta gente che lavora
    con tanta gente che produce.

    Con le réclames sempre più grandi
    coi magazzini le scale mobili
    coi grattacieli sempre più alti
    e tante macchine sempre di più.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Vieni, vieni in città
    che stai a fare in campagna?
    Se tu vuoi farti una vita
    devi venire in città.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Piena di strade e di negozi
    e di vetrine piene di luce
    con tanta gente che lavora
    con tanta gente che produce.

    Con le réclames sempre più grandi
    coi magazzini le scale mobili
    coi grattacieli sempre più alti
    e tante macchine sempre di più.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è…

    Vieni, vieni in città
    che stai a fare in campagna
    se tu vuoi farti una vita
    devi venire in città.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Piena di strade e di negozi
    e di vetrine piene di luce
    con tanta gente che lavora
    con tanta gente che produce.

    Con le réclames sempre più grandi
    coi magazzini le scale mobili
    coi grattacieli sempre più alti
    e tante macchine sempre di più.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Com’è bella la città
    com’è grande la città
    com’è viva la città
    com’è allegra la città.

    Piena di strade e di negozi
    e di vetrine piene di luce
    con tanta gente che lavora
    con tanta gente che produce.

    Con le réclames sempre più grandi
    coi magazzini le scale mobili
    coi grattacieli sempre più alti
    e tante macchine sempre di più
    sempre di più, sempre di più, sempre di più!

  4. Lorenzo Spinazzi ha detto:

    E’ una conincidenza emblematica, segno che in Itlia ci sono realtà simili anche se lontane, segno che ci sono persone che la pensano allo stesso modo…
    …anche lei Muratore ha pubblicato la canzone di Gaber “La libertà” proprio come avevamo fatto noi un mese fa sul nostro blog “Bovisiani – periferici studenti d’architettura” (www.bovisiani.135.it) nel periodo in cui c’erano le elezioni studentesche.
    Ci sono studenti, pochi, che le canzoni di Gaber le cantano ancora…e ci sono studenti, pochissimi, che criticano, discutono, dibattono d’architettura e fanno rappresentanza.
    Però al Politecnico di Milano non ci sono professori che si prendono la responsabilità di candidarsi presidi o rettori (come lei) ma si limitano a non andare a votare o a votare scheda bianca….

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