Maledetti Architetti …

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Salve prof.
le scrivo a riguardo dell’ultima iniziativa, da poco consumata, e cioè Open house!
Devo dire che ogni tanto qualcuno si risveglia dal torpore e promuove qualche cosa di buono, (anche se l’organizzazione potrebbe essere notevolmente migliorata).
Ma ho una domanda rispetto ad un luogo che ho visitato domenica mattina, il Palazzo della Civiltà e del Lavoro, all’EUR;
Nel lontano anno di fondazione esisteva il cartongesso? o quanto meno una tecnica che lo ricordava anche lontanamente? la prego mi dica di si, cosi potrò rispondere a me stesso di stare calmo, perchè quello che ho visto era solo una ricostruzione storica! Ora non puoi alzare lo sguardo, senza inciampare in pannelli di cartongesso, ma ancora peggio le pareti del volume centrale, non hanno più neanche traccia di nessun tipo di marmo. Ma io lo ricordo, si sarò stato giovane, ma il marmo li c’èra!
Ora non voglio farla tragica (ma tragedia è), possibile che nessuno possa dire o fare niente? che nessun soprintendente (sarà sotto vincolo quel palazzo no?) si sia accorto di quello che hanno fatto dentro?
Alla fine per riprendermi un pò dal duro colpo, sono stato costretto ad andare al cantiere della nuvola…..cosi una volta entrato, ho respirato profondamente, ho chiuso gli occhi e ho pensato…..ah lo vedi era tutto no scherzo! c’è pure chi fà de peggio….
le allego qualche foto, in modo da condividere con i suoi lettori un pò del mio (molto) sconforto….
coraggio

Marco D’Ottavi

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………………

carissimo Marco D’Ottavi …

la vicenda del Palazzo della Civiltà …

è il paradigma della nostra inciviltà …

il Palazzo naturalmente è “vincolatissimo” …

e credo pure che i misteriosi lavori di “restauro” ….

siano stati seguiti “direttamente” dal Ministero dei Beni Culturali …

e adesso, così “valorizzato” …

non c’è da attendersi altro che venga messo anche in vendita …

per ripianare i debiti della “nuvola” …

così sarà contento Zevi …

che lo voleva “demolito” …

per certi versi …

è una vicenda piuttosto simile a quella del Vittoriano …

da sacrario a supermarket …

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5 Responses to Maledetti Architetti …

  1. Roberto Veneziani ha detto:

    Vedo che non sono l’unico a cui la lodevole iniziativa dell’Open House Roma è servita ad aprire gli occhi sugli scempi gratuiti che lo stato stesso opera su i suoi monumenti più significativi. L’architettura degli anni ’30 del ‘900 risulta purtroppo la più colpita, sia per la sua deperibilità, ma soprattutto per l’incompetenza cosmica di chi dovrebbe essere preposto al restauro e alla conservazione di queste opere, e che continua a reputarle “non degne” di attenzione e di amorevoli cure.

  2. Pingback: “RESTAURO DEL MODERNO” … volesse il cielo … | Archiwatch

  3. stefano nicita ha detto:

    Il fatto che il Palazzo della Civiltà Italiana, sia vuoto, in cerca di una destinazione, in restauro quasi a tempo indeterminato e con molte parti di rivestimento interno mancanti (spero da rimontare dopo gli interventi impiantistici) è, come dice bene il professore, una bella metafora sullo stato della nostra Italia.
    La nota positiva però è la bellezza dell’EUR e del suo “paesaggio”, che la domenica torna a respirare liberato dalla giungla di auto che lo soffoca quotidianamente, in mezzo alla solita nota indifferenza romana.

  4. filippo de dominicis ha detto:

    Io non credo che la mancanza d’uso sia il problema di quell’architettura. E nemmeno il fatto che non abbia destinazione. A proposito di sacrari, domenica quello di Redipuglia era straordinariamente deserto, presente a se stesso e ai quarantamila che ospita. Quasi un delitto tentare di affrontarlo. Che guardandolo e calpestandolo ci si chiede come mai spopoli il cretto gibelliniano, e dell’ossario non parli nessuno. Troppo dura la pietra carsica per essere incisa? Oppure Greppi e Castiglioni padre troppo poco artisti, e troppo professionisti di monumenti funebri, per essere insegnati? Forse la forma, ogni tanto, basta a se stessa.

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