L’Inventore delle luci Psichedeliche 1966
Stefano Salomoni su: RIANIMAZIONE ZEN …
“Conte Notte…mah!”
………
Caro Salomoni …
non so come sei incappato in questo filmato …
impressionante …
lo ricordo come se fosse stato proiettato ieri sera …
quelle visioni misteriose all’epoca mi impressionarono moltissimo …
e altrettanto accadde visitando la mostra di Conte Notte …
in una splendida galleria che si affacciava su Palazzo Farnese …
mi si aprì un mondo al quale dedicai anche una mia prima miserabile pubblicazioncina …
“Strutture primarie” …
roba da vergognarsene, oggi, ma tant’è …
del povero Conte Notte poi …
dai lontani Sessanta, non avevo più sentito parlare …
allora fu preso per matto …
una specie di fenomeno da baraccone …
da Luna Park … da discoteca, appunto, …
ma in fondo non faceva altro che continuare, forse senza neanche saperlo, il lavoro di …
Itten, di Klee, di Moholy Nagy,
del Bauhaus, del Vchutemas, del Carpenter Center of Visual Arts …
e di quanti in musica, negli stessi anni,
si occupavano di “nuove consonanze” …






Ben lieto di aver riproposto questo filmato a Lei caro.
Probabilmente la sequenza policroma del progetto del Professore Mazzola ha innescato, senza nulla levare al lavoro dell’architetto, involontari sincronismi mentali oggettivati dai recenti impieghi di luci natalizie, dai ricordi intermittenti fine anni settanta di Villa Sperlinga, dalle più recenti visioni dei tre rossi lampeggianti di San Cataldo, della Cuba fino, appunto, allo Zen, modermo castrum oppure contemporanea castrazione, a seconda dei casi.
Insomma, una residuale vuccirìa, una Palermo molto cara a chi scrive.
Forse questo missaggio comprende anche l’odierno dibattito presso il cinema trasteverino: se si chiama ancora America, si dovrà pur trovare nella programmazione uno spazio per Conte Notte
ottimo ripescaggio: bellissima gag questa del Conte Nero italico con lo sguardo del Conte Orlok del Nord; un po’ Totò, un po’ Nosferatu disispiratu; un po’ Berlusconi travaglioso alla santoro, un po’ Carosone di pigliate ‘na pastiglia (siente a mme): furbesca nobiltà decaduta d’arte alto-nostrana calata in quell’immaginario horror-espressionista compatibile nella Milano boommediana degli anni sessanta ‘900; l’altra faccia della merda d’artista mediatica, ma molto più godibile, defecabile et U.S.A.bile, tutto summato; molto più trasportabile et applicabile in Aaamerica: nelle scuole, nelle università, nei campus, nei night, nelle discuoteche, con la guida esperta dell’industria del tempo libero e pre-occupato.
E infine, finalino, domanda agli archiwuottati: oggi, secondo voi, con quell’intelligenza d’arte applicata italiana che si ritrova(va), il Conte Nero sparito (chi l’ha svisto?), non potrebbe dirigere forse il Tutto e di Tutto 2013? Non potrebbe fare il premier di tutte le cose e le case global: dal governo p.v. d’Italia, al gran rianimazione degli Zen-itale? In attesa di risposta a..a…a me gli uocchi … le orecchie e tutto il resto, Eldorado
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