ASMARA 2011: A REPORT … (2)
STEFANO SALOMONI
VIETATO SALIRE CON VETTURA IN MOVIMENTO
I jumbo-bus arancioni e grigi sono quelli ceduti, anni or sono, dal comune italiano tal-de-tali (sempre i soliti: con un cuore tantaccussì)…cosa importa il nome del donatore… bisognava-far-quadrare-i-conti; i tachimetri segnavano qualche decina di milioni di chilometri e poi la storia delle classi Euro 1-2-3-4-27…insomma, per-stare-al-passo-con-i-tempi-e-rinnovare-il-parco-vetture…si invia qualcosa che ancora funziona al seguente indirizzo:
To: Paese-Amico
In questo modo il punto di vista si ingentilisce (‘Ottica Bini’, vende anche calzature): trattasi di un recapito, non di una condizione.
Su questi bus, si leggono a fatica certe insegne: ‘C.m.ne di Mil..o’, oppure ‘Cit.à di Tor..o’ (Toronto?).
Un giorno, mentre percorrevo a piedi Tegadelti St (quella che porta a S. Antonio, al distributore dell’Agip con i cerchi e poi ancora, fino a Dekemhare, buon viaggio), di ritorno dal mio corso di inglese (English school), vidi tutto d’un tratto un bus…recante bene in vista sulla ‘prua’, la seguente destinazione: “|S|A|N| |P|I|E|T|R|O|”. Sotto, una sigla altrettanto famigliare, una essepiquerre. Chissà da quale parte di mondo proveniva, quel gioiellino d’importazione…
A proposito di ‘sviluppo’: questi jumbo sviluppano un chilo di piombo ogni cento metri, così, se ci passi vicino e hai il privilegio di essere un cittadino del Bel Paese, quel fumo nero ti ricorda nitidamente (è un eufemismo) la provenienza del mezzo…Nebbia Padana D.O.C..
Ma è pur sempre noto che se il cavallo è Donato, non devi andare a guardargli il tubo di scappamento (in tigrino: ‘tubbo scappamento’).
Sempre in tema di equini&inquinamento: in prossimità del centro, lungo le principali arterie stradali, sono ben evidenti i cartelli di divieto di circolazione, sorta di zona a traffico limitato. Divieto ai carri e alle biciclette!
Fatta salva la questione dello sviluppo, diversa appare la faccenda degli autobus rossi: non sono jumbo, sono sempre presenti, sempre pieni, questi mercedesdobrasil; si sale da dietro, si paga 1 Nakfa al bigliettaio (conductor) e si scende quasi sempre quattro fermate (bus stop) dopo quella desiderata, il tempo necessario per raggiungere la porta di uscita (exit) posta a fianco del conducente (bus man).
V: Sorry, this bus stop after Fiat Tagliero?
A: Ah, lei è italiano! Come va? Anche io parlo italiano. Dove deve scendere?
V: Vicino alla vecchia fabbrica del silicone, grazie.
Molte fermate sono dotate di una o due cappottine…le avesse viste Rutelli al tempo…
Esiste inoltre un efficiente servizio di taxi e linee di mini-autobus pubblici.
In questo modo, Asmara (e poche altre capitali africane), è in grado di assicurare un buon sistema di trasporto pubblico urbano e suburbano.
Una proposta. La linea ferroviaria Asmara-Massawa (che in realtà passava anche per Cheren), è ancora funzionante, almeno fino a Nefasit. Ricostruita dopo la guerra con l’Etiopia, questa linea può vantare viste mozzafiato, una infrastruttura davvero straordinaria (esisteva anche una teleferica=cableway).
In questa circostanza, mi interessa sottolineare l’esistenza di alcuni chilometri di linea ferrovia nella zona orientale di Asmara (sotto Gheza Banda), usati un tempo per il trasporto delle merci. Attualmente questa diramazione risulta soppressa, è visibile solo in alcuni tratti, in parte coperta dall’asfalto. I binari in funzione partono dalla stazione in direzione del mare.
Sarebbe interessante riuscire a valutare il ripristino del tratto orientale, tentando di trovare le condizioni per la realizzazione di una linea ferroviaria urbana elettrificata, superficiale, seppur embrionale.
(COSÌ, QUANDO TORNERÒ IN ITALIA POTRÒ LEGGERE
‘LEARNING FROM LAS VEGAS’ IN LINGUA ORIGINALE)
RELEARNING FROM ASMARA
Gli italiani si difendono bene qui… sempre per-stare-al-passo-con-i-tempi…con la più grande industria tessile (textile) di Asmara…DOLCE VITA Italian LifeStyle…ma tutti ancora si ricordano di BARATTOLO…e il signor BARATTOLO di qua e il signor BARATTOLO di là…c’era tanto lavoro da BARATTOLLO e si guadagnava bene dal signor BARATTOLLO…insomma, un mito…
C’era anche la controparte femminile: la Signora MELOTTI (fabbrica della birra, niente male)…e la Signora MELOTTI di qua…e la Signora MELOTTI di la…il marito…LL’INGGEggnere MELOTTI…
DIVIETO DI AFFISSIONE AI SENSI DEL C.P… (visti sulla recinzione della Cattedrale; dentro la Cattedrale, è affissa una lapide con i nomi dei benefattori…compreso tale Benito Mussolini).
Lungo le arterie principali che da Asmara si dipartono verso le altre città, è possibile osservare un blando alternarsi di pannelli pubblicitari che da vicino somigliano alle lavagne delle scuole dell’obbligo.
Si reclamizzano: Coca Cola locale, Vendita di bombole del gas (con tanto di bombola installata sul cartellone), tende antizanzare per camere da letto, condom con il profilo di due amanti che si stringono le mani sotto il sole californiano.
In città, sono rari i manifesti, anche se recentemente sono stati montati dei nuovi tabelloni che sovrastano alcuni edifici in molte parti della città: “I’m Eritrean, I’m proud”…(uno di questi ha preso il posto della vecchia insegna ‘Alitalia’ sopra Palazzo Falletta).
Ok, il mio inglese è quello che è.
Prendo il 20 rosso fuoco…Sorry, this bus…
yekanyeley…grazie…
e via oltre.
(S.S. continua.2)
design perfetto su grazie archiwatch.wordpress.com
Roberto Barattolo ci ha lasciati più di un decennio fa. Per il figlio Giorgio, gran mecenate d’altri tempi, si fanno teatri. Quindi, anche a Roma oggi, molto riconoscenti a Barattolo. Grazie Giorgio! (vale sia per Barattolo che per il moderatore)
Fabio