“C’è anche molto verde …”

Da “Il Sole 24ore” di oggi”: …

Spunta a Roma torre di 120 metri

di Massimo Frontera

“ROMA – Tra meno di due anni, chi entrerà a Roma passando per il quartiere dell’Eur sarà salutato da un colosso di 120 metri d’altezza. È il grattacielo Eurosky che ieri è stato ufficialmente presentato, proprio nel cantiere dove sono iniziate le opere di fondazione.
Il primo grattacielo residenziale della Capitale avrà 30 piani, è stato promosso dall’impresa romana Parsitalia Real Estate (famiglia Parnasi) ed è firmato dall’architetto Franco Purini (studio Purini-Thermes). L’investimento necessario, stima l’amministratore delegato Luca Parnasi, «supera abbondantemente i cento milioni».

L’intervento cade nella centralità di Castellaccio, dove Parsitalia ha già ultimato, fra l’altro, la nuova sede del ministero della Salute e il mega centro commerciale Euroma2.
A breve, accanto alla torre di Purini, partirà una seconda torre a destinazione direzionale (progettata dallo Studio Transit) interamente prenotata dalla Provincia di Roma …
Parsitalia ha ceduto l’investimento a Bnp Paribas Reim Sgr che, attraverso il fondo immobiliare Upside, creato ad hoc, finanzierà l’operazione. Nel fondo di Bnp confluiranno anche tutti i nuovi edifici di prossima realizzazione nell’area.

… Particolarmente innovativo l’impianto di gestione dei rifiuti, con un ramificato impianto che raccoglie l’immondizia direttamente dagli appartamenti e poi la convoglia e impacchetta.  …
«Spero che quest’opera possa portare un segno dei tempi nuovi nella città, di cui c’è tanto bisogno – si augura Franco Purini –. C’è anche molto verde: sarà un filtro tra la casa e la città».

Iniziata la vendita sulla carta …”

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3 Responses to “C’è anche molto verde …”

  1. sergio43 ha detto:

    Mi va bene tutto (sic!). Ma perchè usare l’ipocrisia di dire di essersi ispirato alla Torre delle Milizie? Solo perchè l’Eurosky Tower (ci voleva anche il nome in inglese! neanche stessimo a Dubai!) é un edificio “alto”? Sempre ‘sta foglia di fico de “lo stesso travertino del Colosseo” (Meier), “il piombo delle cupole romane” (Piano), ecc. ecc.! Primo, non é una torre rastremata ma é un bel parallelepipedo tirato su a riga e squadra. Se togli quella vela sul terrazzo non é che sia tanto differente, a parte l’altezza, dalle case alte di Tor Bella Monica! Secondo, oramai i titoli di merito di un edificio sono l'”innovativo impianto di gestione dei rifiuti, con un ramificato impianto che raccoglie l’immondizia direttamente dagli appartamenti (la casa di mio suocero in via Taranto, costruita prima della guerra, aveva già una raccolta dell’immondizia direttamente dal pianerottolo, ma non se la menava per questo!), norme antisismiche, norme per la sostenibilità e la qualità della vita (sic! tutti gli altri cittadini che non abiteranno in questa meraviglia che cosa sono, “morti d’un corbu”?, come si direbbe al mio paese marchigiano), componente energetica, pannelli fotovoltaici, acqua microfiltrata, ventilazione assistita, perfino i dispositivi per difendersi dai ladri e, dulcis in fundo, la “domotica”! Tutte cose importantissime, ci mancherebbe, ma sono queste le cose che fanno architettura? Quella cosa tanto particolare dell’agire umano che scalda il cuore e la mente? Ma chi sono io per lamentarmi? Già tanti, in questo blog, mi e ci accusano di oscurantismo!

    • manuela marchesi ha detto:

      Oscurantismo un corno!
      “(…)Quella cosa tanto particolare dell’agire umano che scalda il cuore e la mente? (…)”
      Se questo sentire viene preso per oscurantismo significa, sempre secondo me, che non si dà la giusta importanza alla conoscenza, alla cultura e, quello che è ancora peggio, non si ascolta il “mi piace-non mi piace” sentito appunto col cuore e con al mente.
      Nessuna testa girata indietro…

  2. nui ha detto:

    E’ una volgarità senza precedenti… e varrebbe il titolo “Ditemi che non è vero…”
    Eurosky tower non meriterebbe nemmeno un post per non influenzare le giovani generazioni di architetti, che già hanno abbastanza paura di sbagliare.

    Una piccola nota a margine. Alcune settimane fa nella compagnia per cui lavoro, sone state distribuite copie di una ristampa di un libro abbastanza introvabile (An engineer imagines, Peter Rice). I primi a leggerlo sono stati i miei colleghi architetti (sono un ingegnere, sic), che lo hanno trovato straordinario perchè pieno di ottimismo e di fiducia nel futuro. Peter Rice, come molti sapranno morì giovanissimo di cancro al cervello. Nonostante tutto lavorò in molti dei progetti più riusciti di Piano. Umilmente suggerisco di ridare un’occhiata all’ IBM Portable Pavillion di Piano-Rice: i dettagli delle unioni tra legno, acciaio e policarbonato sono una boccata d’aria purissima.

    Saluti!

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