Percorsi “premiali” e “virtuali” … per il Made in Italy … all’amatriciana …

Nel giro di pochi giorni, solo a Roma, ben due iniziative, praticamente analoghe, per “lanciare” il Made in Italy …

A Roma Sud, all’Eur, prendendo a naturale pretesto l’indiscussa “italianità” del Colosseo Quadrato la neonata Fondazione “Valore Italia” promuove un’iniziativa che accodandosi alla “valorizzazione” dello storico edificio propone, secondo uno dei tanti articoli usciti nei giorni scorsi:

“Ecco il design italiano: storico, attivo e virtuale …
La fusione dello stile e del modo di vivere italiano trova una casa al rinnovato Palazzo della Civiltà e del Lavoro. Ad occuparsene c’è la Fondazione Valore Italia, istituita dal Ministero delle Attività produttive. La Fondazione intende rendere l’area un luogo pulsante, ricco di esposizioni ma anche di attività formative ed aziendali, con un’enoteca che sia ritrovo e presentazione dell’enogastronomia …
Inoltre il Made in Italy approda su Second Life, dove la bellissima fanciulla Italia Oh … fa da guida nello spazio Experience Italy, in sintesi ex.it. …”

Quindi, in sintesi: “Exit Italia …”

Quasi una lapide, un epitaffio … come esordio non c’è male …
ancorché “virtuali”, tante volte, le parole hanno pure un senso …
e, talvolta, anche se su Second Life, pesano come pietre …

naturalmente, l’assessore ex-Zètema, già sul posto, rivendica: «L’Esposizione, inedito spazio di presentazione, promozione e ricerca attiva della produzione italiana e delle sue eccellenze, è una sorta di laboratorio e base di un network di attività, costituirà insieme al museo dell’Audiovisivo, la cui realizzazione è in fase avanzata di progettazione, un complesso di attività destinato rendere il Palazzo un luogo vivo, centro di sperimentazione e vetrina per l’Italia …”

Ma, a Roma Nord, all’ombra delle puntute architetture di Zazà, Pio Baldi incalza con il suo “Made in Italy dalla A alla Z” …
infatti secondo Adnkronos:

“Il design italiano, le sue aziende, i suoi protagonisti e i temi ricorrenti che ne hanno fatto il fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo, al centro di un ciclo di appuntamenti espositivi al Maxxi, Museo delle arti del XXI secolo a Roma. “Design A_Z” e’ il titolo dell’iniziativa che vedra’ declinare in ordine alfabetico il mondo italiano del design, a partire dal primo appuntamento dedicato alla A come Alessi, B come bellezza e C come concettuale. Con questa mostra, il Maxxi prosegue nel suo compito di promuovere e sostenere l’immagine dell’Italia nel mondo attraverso l’arte e l’architettura contemporanee, di cui il design e’ uno dei risultati piu’ importanti, tanto dal punto di vista artistico quanto commerciale. L’esposizione mette in risalto il processo che va dall’idea al prodotto, privilegiando l’eccellenza del made in Italy.”

ma naturalmente anche qui non poteva che finire a tarallucci e vino …
perché infatti …

“Sorgerà tra via Guido Reni e via Masaccio, nello spazio che scorre tra il Maxxi di Zaha Hadid e l’ex caserma, la piazza dedicata alla fruizione pubblica, all’insegna dell’arte contemporanea.
Questo il progetto illustrato … da Pio Baldi, direttore generale della Darc, direzione generale per l’architettura e le arti contemporaneee del ministero per i Beni e le Attività Culturali. “Una vera e propria piazza, con tutte le funzioni di ritrovo di uno spazio pubblico di questo genere, con sedute e, soprattutto, negozi, bar ristoranti, show room e gallerie d’arte”.
Gli esercizi commerciali verranno ospitati all’interno della ex caserma provvisoriamente ristrutturata e che, dal 2001, accoglie le mostre di ‘rodaggio’ del Maxxi. L’ex caserma chiuderà tra marzo e aprile del 2008 per trasformarsi in quello che Pio Baldi assicurà che “non sarà un centro commerciale, ma un luogo in cui trovare un ristorante di alto livello, con l’ambizione di qualche forchetta Michelin, la biblio-mediateca, gli uffici, negozi di oggetti di design, di libri d’arte contemporanea, magari qualche show room di moda e gallerie d’arte. Tutto in linea con quello che è lo spirito del Maxxi: la valorizzazione dell’arte contemporanea …
Questo nuovo spazio, in cui incontrarsi e passeggiare tra il museo delle arti del XXI secolo e gli esercizi nell’ex caserma, sorgerà proprio a pochi passi dall’Auditorium Parco della Musica, altro esempio dell’eccellenza dell’architettura contemporanea a Roma, firmato da Renzo Piano. “Con l’Auditorium – ha spiegato Baldi – stiamo già pensando a degli accordi per realizzare progetti complementari, condividere iniziative e realizzare ‘percorsi premiali’, ovvero prevedere agevolazioni sul prezzo delle mostre e dei servizi del Maxxi a chi acquista un biglietto per per l’Auditorium e viceversa”. Uno spazio statale e uno spazio comunale, entrambi segnati dall’architettura contemporanea, che collaborano, “anche perché – ha concluso il direttore della Darc – il Maxxi prevedeva, e mi auguro vivamente che avrà, una partecipazione del comune di Roma…”

Arieccoce … che nun c’è ‘na lira …

P.S. ma in questo paese … i ministri al governo, … qualche volta, … si incontrano?

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1 Response to Percorsi “premiali” e “virtuali” … per il Made in Italy … all’amatriciana …

  1. Cristiano Cossu ha detto:

    E. Galli della Loggia dal sito del Corriere di oggi:

    “Quante mostre a Capodimonte saranno necessarie? Quante ammuine carnascialesche con concerti oceanici a piazza Municipio? Quanti convegni dell’avvocato Marotta e del suo Istituto di studi filosofici sul sempiterno ’99, prima di cancellare dalla mente dei telespettatori di tutto il mondo l’impressione suscitata dalla vista, amplificata dai tg di cinque continenti, di Napoli sopraffatta dai rifiuti? A che servono i tantissimi miliardi spesi in tutti questi anni per le «feste», per la «cultura», quando poi nelle cose più elementari non si riesce a essere una città europea? Ma non nascondiamocelo: Napoli è solo un emblema dell’Italia: un Paese senza acquedotti né metropolitane, con servizi di trasporto urbano che fanno schifo, periferie degradate, ma che in compenso ha schiere di assessori, e ahimè di intellettuali, con la fregola dell’«immagine», della «notte bianca», dell’«estate», del «festival di qualcosa», pur di non pensare a ciò che innanzitutto conta.”

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