“PENSIERI INFANTILI” … DA KLEE A ROSSI …

Alzek Misheff commented on UNO SVIZZERO A ROMA …

… Non so cosa deve rimbalzare di Roma. Mi sono più più volte chiesto se vale la pena a ridurre l’ architettura in calligrafia. Il buon Rossi ci ha creduto e ha rappresentato -l’infantile teatro galleggiante ecc. Pensieri infantili di Klee e di Rossi hanno condizionato il pensiero e il sentimento
di generazioni…
Alzek Misheff

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

3 Responses to “PENSIERI INFANTILI” … DA KLEE A ROSSI …

  1. ctonia ha detto:

    Aldo Rossi non faceva disegni infantili, ma disegni da muratore. Glielo disse anche un suo docente universitario, credendo di sminuirne il valore, invece Rossi ovviamente gongolò, e lo citò poi in un suo libro, forse l’Autobiografia scientifica. Aldo Rossi disegnava come Sironi: niente cartoline, solo sostanza, muri, masse, architettura.
    baci
    c

    • MAURO ha detto:

      Aldo rossi, faceva disegni “da compositore”, è stato capace di “recuperare” la memoria della tradizione “classica” italiana reagendo alla dissoluzione della forma…è stato capace di recuperare tutte le forme Dechirichiane (così come De Chirico e suo Fratello reagirono, con il recupero della tradizione che diventava metafisica, alla dissoluzione della forma cubo-futurista) componendole, smontandole e rimontandole.

      Semmai, conviene parlare (invece che di infantili) di recupero di “coloratissime evocazioni dell’infanzia” nei giocattoli rievocati dal fratello di De Chirico: Savinio (molto più bravo del più famoso fratello).

      ROSSI-DE CHIRICO-SAVINIO: ecco il tema dell’infanzia come memoria, mica le “pipe” sui disegni infantili.

  2. :G ha detto:

    Hanno condizionato il pensiero e il sentimento in meglio!
    Gli hanno dato la possibilità di avvicinarsi all’origine umana di quel pensiero e sentimento intossicato da sovrastrutture di significato.

    La letteratura diviene lingua parlata.
    Perde con l’aulico anche l’aura.
    A tutti disponibile.

    Poi è stato facile farla diventare tecnica comunicativa per consigli per gli acquisti.

    Guardare i sentimenti da fuori, e arrivare a osservare le emozioni con le emozioni.
    Usare fino in fondo e al limite tutta la logica di cui siamo capaci.

    Senza infingimenti.
    Non è facile, non sono neanch’io granché bravo.

    Certo che forse è a furia di domandarsi cose su cui ci si interroga da un paio di centinaia di anni – dopo Nietzsche – una risposta dovremmo essere in grado di darla.
    Forse provvisoria quanto volete.
    Subito pronta a essere rimessa in discussione da nuove domande.

    Ieri teologico, oggi zaratustrico.
    Ma per carità niente neurergonomia!
    Preferisco non far pace col cervello.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.