Alireza Naser Eslami, Architettura del mondo islamico, dalla Spagna all’India (VII-XV secolo), Bruno Mondadori, Milano, 2010.
Un ottimo punto di riferimento per ripensare ai fondamentali rapporti tra oriente e occidente nel campo dell’architettura …
un argomento troppo spesso lasciato da parte dalla storiografia ufficiale …
per evitare brutte sorprese …
per non infragere miti e culti accademici, …
ma, soprattutto, per non pensare, …
nel nome della falsa filologia e delle vere cattedre …





E’ stato tutto seppellito. Il lavoro, i progetti di Ludovico Quaroni in quell’area che va dall’India alla Tunisia, ha ormai pochi testimoni. A Roma abbiamo perso tutto, o quasi. Restano pochi, tenaci, studiosi, che in maniera singolare, tra Pescara e Bari, portano avanti un’eredità che la scuola di Roma ha abbandonato. Nonostante la facoltà (e i dottorati, mi duole aggiungere) che di Quaroni porta il nome, si ritenga ancora custode di quello studio, i testi di Florindo Fusaro (la città islamica), Ludovico Micara (Architettura e spazi dell’Islam), Attilio Petruccioli (Dar – al – Islam), restano riferimenti solo per la grande messe di studi anglofoni e francofoni disseminati sull’argomento (ne cito uno di grande interesse, consultato di recente: La Medina de Marrakech, Quentin Wilbaux). Stessa sorte sembra toccare al contributo di Enrico Guidoni sulla formazione islamica di gran parte del tessuto urbano storico dell’Italia meridionale, e ai suoi studi sull’architettura primitiva oltre il Sahara. Peccato.