Da Sergio Marzetti che, evidentemente, come noi, ha preso a cuore la vicenda delle Tre Torri, riceviamo e molto volentieri vi giriamo questo commento …
augurandoci che qualcuno lo ascolti …
“Su queste Tre Grazie, abbracciate come le mitiche e omonime, si deve scatenare l’inferno, come dice il generale romano ne “Il Gladiatore”, mentre quella “cagata” dell’Ara Pacis deve rimanere in piedi! Sto a casa malato e ho appena visto su SKY TV (pagasse l’IVA come é giusto e non piangesse miseria!) un bel documentario sul Museo di Storia Naturale di Renzo Piano a San Francisco. Bello! Bellissimo! Bello come il Porto Nuovo di Genova con il suo affascinante Acquario, ecc., ecc., ecc. Solo da noi, specificamente nel miserabile centro-sud, si lascia coinvolgere in operazioni puramente speculative; a Bari con la Punta Perotti, a Roma “co’ ’sta bella penzata”! Doveva essere lui, che parla sempre del rispetto per l’esistente anche quando necessita di una “riqualificazione” (Brrr….! Che brutta e insidiosa parola!), a difendere e a proporre una semplice operazione di restyling (ti é piaciuta questa parola?… restyling? Il popolo, quando sente una parola difficile, si affeziona!…) di questo dignitosissimo e misurato intervento, un qualcosa di simile al suo grattacielo a New York e non a giocare (aoh! ce cascamo tutti!) con il verde, con l’ambiente, con il travertino, tutte cose usate oramai come il Make Up (sarà l’effetto persistente de Obama ma oggi me vie’ de parla’ inghilese!)! Ragazzi! Battiamo e ribattiamo, come il dio Vulcano sull’incudine, sulla bella proposta di qualche giorno fa in “Se Renzo Piano accettasse la sfida con Gino Valle”.
S. M.





Effettivamente ha ragione Sergio Marzetti: Il Sud, terra della bellezza, non ispira
le archistar. Penso che il motivo stia nel fatto che devono confrontarsi con prresistenze più forti di loro, la storia e il paesaggio naturale, star delle star.
battiamo e non abbattiamo
ecco notizie da roma4…opss…facoltà di architettura di pescara
dove abbattere fa molto glamour!
Non credo che il problema sia la lingua inglese, il popolo di Marzetti non si affeziona alle parole, prende solo le distanze. E’ l’interesse che manca, se ogni giorno si parla di “Fuscsas” o di “Piani”. Esporre le idee e le ragioni, questo forse ci riesce difficile. E quando si prova a farlo, occorre almeno un parabrezza. Oppure un blog!