MODELLI DIMENTICATI …

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Andrea Di Martino su: LA GRANDE TRISTEZZA …

Michele Granata su: NON DIMENTICHIAMO LAFUENTE … Il Presidente Napolitano … «promuove» i ragazzi del cinema America …

“Premetto che non sono un appassionato di corse dei cavalli, quindi non avendo mai preso posto su quelle tribune, ignoro quanto siano cambiate nel corso del tempo a causa dell’incurìa. Forse è tipico del malcostume italiano dimenticare che, nel migliore dei casi, il valore di una conservazione va molto al di là della mera perpetuazione della memoria di uno “stile” (e quindi di uno o più nomi ad esso associati e/o associabili). Nella sua stratificazione di cose e di eventi (foss’anche soltanto sportivi, come in questo caso), l’architettura è un testimone muto e purtuttavia decifrabile, proprio come quelle pietre lisciate dalle mani e dai piedi di generazioni di uomini. Si domandava Rossi (non senza cognizione di causa): “Quale manuale di statica, o di architettura, ha studiato la resistenza del corpo umano impiegato a costruire la Grande Muraglia o altre opere dell’antichità o del mito?”
Appunto.
Io personalmente non so dirvi se le assai più famose strutture di Nervi e Morandi abbiano sortito l’effetto di mettere un po’ in ombra queste pur altrettanto belle strutture, ma certo è triste pensare a come, in questo paese, si guardi a volte con interesse al peggio della produzione estera contemporanea (anzi, al peggio del peggio), e per nulla a quelle esperienze che invece dovrebbe servire da modello, spronandoci a non essere da meno, specie quando si tratta della conservazione di un patrimonio che merita di essere conservato (per i succitati motivi)”…

http://www.acciaioartearchitettura.com/2011/05/hipodromo-de-la-zarzuela-di-madrid/#slider

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Commovente Zarzuela, …

ma allora esitono dei paesi …

“civili” …

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Una risposta a MODELLI DIMENTICATI …

  1. stefano nicita ha detto:

    Parole sante Andrea! Io aggiungerei, riguardo al nostro rapporto con l’estero, che riusciamo quasi sempre a prendere cose e persone singole, invece che esperienze e modi di fare, per poi convertirli al nostro malcostume. Viva l’Italia

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