Quando si dice un progetto del …
di Ettore Maria Mazzola
Ci troviamo a Dixon, Illinois, un nome che deve aver mandato in confusione un architetto di chiese facendogli commettere un errore di spelling e pensare di trovarsi a “Dick-son” … un errore fatale che lo ha portato a realizzare una chiesa il cui impianto planimetrico sembra essere appunto “figlio del …”
Ironia a parte, sarebbe bello capire come possa esser stato possibile che il progetto, nel corso del suo iter realizzativo, non abbia suscitato dei dubbi nella mente dell’architetto, né soprattutto nella mente dei rappresentanti della comunità cristiana che l’ha commissionato.
Sto parlando del Gathering Light Center for Spiritual Seeking.
Viene a questo punto spontaneo ironizzare sull’incidente e porsi qualche domanda.
1) Qual è il tipo di “ricerca spirituale” che si svolge in questo edificio?
2) E a tal proposito, considerato il riferimento alla difficoltà erettile di siffatto oggetto, parliamo di un percorso spirituale atto a rinvigorire lo spirito … oppure qualcos’altro?
3) Forse l’architetto ha operato in maniera subliminale e, con questo membro poco virile, ha voluto alludere all’infamia della pedofilia nel mondo religioso americano?
Ma potremmo anche chiederci
4) È questo che si intende, quando si dice che certi architetti sono dei “cazzari”?
Infine mi chiedo se, ad opera compiuta, l’architetto, il parroco e il Padre Generale dell’Ordine si siamo interrogati chiedendosi se questa volta non avessero fatto una vera e propria “cazzata”!
Troppo forte! Non oso pensare come sara’ progettato il vicino convento di suore. Mi ha fatto ricordare lo scherzo che un mio compagno di facolta’ fece al suo assistente per superare l’esame. Il progetto non era neanche opera sua ma di un suo cugino USA che aveva risolto lo stesso tema: disegnare una citta’. Costui della scritta “CITY” ne aveva fatto un planivolumetrico, scendendo fino alla scala 1:50. Arrivo’ dagli States il tubo e usci’ quella meraviglia. Ma quale Bauhaus! Consigliammo il collega di fare, con la guida dell’elaborato, il planivolumetrico della parola “CITTA'”. Ma lui aveva fretta, ci tacito’ dicendoci che l’accento sulla A era difficile, fece il suo esame, stupi’ la commissione invece di essere preso a calci, prese un buon voto mentre noi lavorammo altri due mesi per superare il terribile “Sacripanti-Cicconcelli”.
Ahahah! Non ci credo!
storie di vita vissuta! … altro che c….!