una vita al MAXXI …
burocrazia e politica … tra Veltroni e Buttiglione …
economia, sociologia e finanza … tra LSE, Fiat, Giddens e Bignami…
la prossima volta tutti a Cernobbio …
post-accademia mediterranea … tra medaglioni e sampietrini …
la Biennale non è … né un corso … né un concorso universitario …
qui i “risultati” … sono sotto gli occhi di tutto il mondo …
dopo una Biennale così …
tanto vale chiudere la sezione Architettura …
Non ho visto la Biennale,
…ma il Prof. Muratore è sempre così concreto e vero! Una grande persona!
sicuramente concreto, sicuramente vero… ma un po’ distruttivo…
non c’è proprio niente da salvare?
non c’è niente di buono da evidenziare nell’architettura, oggi?…
eppure troviamo spunti di alta cultura analitica degni di nota…
“..La città italiana potrebbe diventare un modello per lo sviluppo urbano. In Italia tutto l’ambiente costruito, dal Medioevo in poi, mette insieme grandissima funzionalità e controllo estetico di valore. C’è l’idea di una città compatta, non affamata di terreno, contenuta, che riesce a mettere in questa sua elegante compattezza dei gruppi sociali di grande diversità. Sono qualità che si ritrovano tuttora in città come New York, dove la Fifth Avenue ospita palazzi di miliardari e, poche strade più in là, le comunità di latinoispanici o di polacchi. Le città compatte costringono al melting pot, che quando funziona sviluppa i talenti e costringe a scambi. Per questo torno a San Gimignano come modello. Non come icona estetica, ma come teorema sociale. Quando cominci a mettere le cose assieme, e controlli lo spazio pubblico, a Londra con i giardini e i parchi, a New York con Central Park, in Italia con le piazze, questi sono elementi che creano una città capace di coagulare la gente.” (R. Burdett intervistato da Archinfo.it)
…un luminare da Benny Hill Show?
Burdett e’ servo del potere, Purini e’ cattivo, D’Amato pure, Baldi peggio, il reverendo non ne parliamo…etc. etc.
l’Architettura alla Biennale e’ assente!!!
cari Professori, passatevi na mano sulla coscienza.
reinventate l’Universita’. altrimenti le prossime Biennali saranno ancora piu’ desolanti.
saludos
federico calabrese
Sono contento di non pensare a organizzarmi per andare a vedere questa biennale di architettura;se proprio vo’ cercando qualcosa di creativo vado avanti per conto mio e non mi voglio fare certo imporre da manifestazioni del genere una serie di immagini e installazioni spacciate per il massimo dell’avanguardia, bensì scollegate da un tema principale e forte,bottegare perchè qulcosa bisogna pure fare per campare,astratte nel senso peggiore del termine per mancanza di capacità o volontà di capire la realtà che ci circonda. Sto così bene a casa mia…